Più programmazione per limitare gli sprechi e garantire la freschezza di quanto arriva sulle tavole. È la filosofia emersa nella trasmissione “La Natura dal campo alla tavola” andata in onda nei giorni scorsi sul circuito nazionale 7Gold.
Durante la puntata sono stati accesi i riflettori sulle filiere dell’azienda Cedior, in particolare su quella degli agrumi, con servizi anche all’interno dello stabilimento e sulle certificazioni ottenute dalla ditta.
“Quest’anno la qualità dei mandarini è ottima, grazie a un elevato grado zuccherino – ha esordito il produttore Andrea Tesauro, alla guida di un’azienda agricola in provincia di Palermo – Confezioniamo per Cedior i mandarini in casse da 7 kg e, in 24 ore, il prodotto passa dal campo allo stabilimento in Lombardia”.
Dalla Sicilia alla Calabria: il produttore Salvatore Longo (in provincia di Reggio Calabria) ha prodotto clementine da novembre a metà gennaio, per poi proseguire con altre varietà più tardive. “Da oltre 20 anni facciamo programmazione con Cedior, e siamo soddisfatti del rapporto in essere”.
Programmazione pare essere la parola chiave, come sottolinea Maria Angela Cugini responsabile commerciale di Cedior. “I nostri clienti chiedono continuità di forniture e questo è possibile solo grazie a una precisa programmazione che, grazie a produttori in gamba come Tesauro e Longo, più tanti altri, riusciamo a garantire. Ma è utile anche per evitare sprechi e per fornire supermercati e negozi regolarmente con ortofrutta fresca, raccolta da poco”.
E, può sembrare sorprendente, ma gli agrumi del sud d’Italia passano dall’albero alla piattaforma del supermercato mediamente in 48 ore. “Mentre per prodotti coltivati più vicino alla nostra sede – rimarca Cugini – il lasso di tempo si riduce a poche ore, talvolta si raccoglie al mattino e nel tardo pomeriggio le confezioni sono già nei supermercati”.
Un’altra parola chiave è ‘certificazione’. Ogni processo è certificato, vale a dire segue e rispetta i protocolli prestabiliti e il tutto viene controllato durante visite ispettive degli enti certificatori. Gianluigi Cugini, Ceo di Cedior, ha descritto il lavoro nello stabilimento di Milano: “Siamo un anello di congiunzione fra il mondo agricolo e il consumatore. Nel mezzo, mettiamo la nostra professionalità, che affonda le radici in oltre 70 anni di storia, e tutte le garanzie che derivano dal marchio Elisir”.
Michele Castellino, responsabile digitalizzazione dello stabilimento, ha spiegato che “grazie alla tracciabilità siamo sempre in grado di conoscere le giacenze di magazzino evitando così qualsiasi spreco”. E, se una parte del prodotto non rientra negli standard qualitativi di Elisir, pur essendo assolutamente edibile, viene regalato ad enti di beneficenza.
Vincenzo Palumbo, responsabile qualità e Simone Beraldi, consulente, hanno posto l’accento sui controlli in entrata e uscita del prodotto e sulle certificazioni indispensabili per lavorare non solo in Italia, ma anche in Europa. Mentre è toccato a Giovanna Ferrari, responsabile risorse umane, ricordare come nello stabilimento è importante la condivisione delle regole sulla sicurezza, e di conseguenza il loro rispetto.
Dopo l’intervento di Deborah Mannavola, endocrinologa, sugli effetti benefici sull’organismo derivanti dal consumo di agrumi, il servizio conclusivo ha riguardato ‘la tavola’ con la ricetta dello chef Michele Frandolic che ha proposto carpaccio di manzetta piemontese con clementine Elisir e frutta secca.
“I nostri valori – ha concluso Maria Angela Cugini – non sono solo sulla carta, ma trovano concretezza nello slogan ‘freschi, scelti e garantiti’ per assolvere al meglio il compito di anello di congiunzione fra i produttori e consumatori”.