LA NOCCIOLA SICILIANA PUNTA ALL’IGP PER VALORIZZARE UN’ECCELLENZA

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È iniziata da qualche settimana l’animazione territoriale per promuovere la creazione del comitato promotore dell’Indicazione Geografica Protetta (Igp) per la Nocciola di Sicilia. L’ha messa in campo il Gal Nebrodi Plus che, dopo la prima iniziativa dello scorso 16 novembre a Longi – piccolo Comune sui monti Nebrodi in provincia di Messina – si è ripetuta nell’aula consiliare di Tortorici, altro centro nebroideo, dove la coltura della nocciola, insieme alla zootecnia brada ha sempre rappresentato il fulcro dell’economia locale.

“L’Igp Nocciola di Sicilia è un progetto ambizioso – ammette Francesco Calanna, presidente del Gal Nebrosi Plus – che punta non solo a valorizzare un prodotto d’eccellenza del territorio siciliano, ma anche a stimolare opportunità economiche, culturali e ambientali per le comunità locali”.

Un progetto radicato nel territorio

La nocciola rappresenta un simbolo della cultura agricola dei Nebrodi e di altre aree siciliane, incluse le province di Catania, Palermo ed Enna. Il progetto, nato sotto la guida del Gal Nebrodi Plus, mira a ottenere la certificazione Igp grazie alla collaborazione con istituzioni accademiche di prestigio, come il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Palermo e lo spin-off Science4Life dell’Università di Messina. Si tratta di analizzare le caratteristiche chimico-fisiche, organolettiche e salutistiche della nocciola siciliana e redigere la documentazione necessaria, comprendente studi storici, tecnici, economici e amministrativi, per soddisfare i requisiti richiesti dalle normative europee.

L’eccellenza della nocciola siciliana

Le nocciole siciliane, grazie al loro ricco patrimonio varietale autoctono, sono riconosciute per la loro qualità superiore. Storicamente conosciute come “L’arancio della montagna”, le nocciole dei Nebrodi vantano radici profonde nella tradizione agricola locale, come documentato dal professor Ferdinando Alfonso nella sua “Monografia sul nocciuolo” del 1887.

L’ottenimento della Igp, pertanto, mira a rilanciare il valore economico e culturale di questa produzione, trasformandola da coltura marginale, non di rado in abbandono per via degli alti costi di gestione dei corileto spesso situati su pendi scoscesi, in un pilastro dello sviluppo locale e in un prodotto di riferimento sul mercato regionale e internazionale.

Il programma di animazione territoriale

Il progetto del Gal Nebrodi Plus coordinato da Salvatore Giarratana include un programma articolato di incontri e attività nei territori corilicoli siciliani che mirano a raccogliere dati e suggerimenti per migliorare la documentazione e favorire la costituzione del “Gruppo dei produttori richiedente”, l’aggregazione necessaria per presentare la domanda di riconoscimento Igp.

Il progetto del Gal Nebrodi Plus, comunque, persegue anche altri obiettivi puntando a esplorare campi di attività finora inesplorati, aprendo nuove opportunità imprenditoriali per i produttori locali e promuovendo la sostenibilità economica e ambientale del territorio. Tra questi la sperimentazione di nuovi prodotti a base di nocciola, come snack ispirati alla tradizionale “Pasta reale di Tortorici”, già Presidio Slow Food e l’estrazione e commercializzazione di olio di nocciola siciliano, un prodotto innovativo con grandi potenzialità di mercato.

Angela Sciortino

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