“Il neo ministro porta al dicastero dell’Agricoltura un’importante eredità, quella della guida del ministero dello Sviluppo Economico. Con lui abbiamo lavorato a stretto contatto durante il precedente governo e fondamentale è stato il suo impegno per l’Agricoltura 4.0, fortemente voluta da Confagricoltura per la spinta propulsiva necessaria a dare nuova linfa al settore primario. E’ la persona giusta per le sfide che abbiamo davanti”.
Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti (nella foto), ha commentato la nomina di Stefano Patuanelli a ministro delle Politiche Agricole nel nuovo governo Draghi.
“Per le imprese agricole ci sono sfide importanti sul mercato interno, in Europa e nel mondo – ha precisato il presidente di Confagricoltura – che richiedono un accompagnamento politico in grado di valorizzare l’agricoltura italiana, ma al contempo di costruire quella del futuro, con il supporto della ricerca, dell’innovazione e con la giusta attenzione alla sostenibilità. Insieme dobbiamo programmare il piano di sviluppo del settore, che ha bisogno di slancio e programmazione, soprattutto in questo periodo di difficoltà economica aggravata dalla pandemia. L’agricoltura è anche fattore chiave della transizione ecologica su cui si fonderà il PNRR (Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, n.d.r.)”.
Confagricoltura con il neo ministro Patuanelli ha creato un dialogo proattivo per la crescita e lo sviluppo del Paese, per il quale è fondamentale l’apporto del settore agroalimentare, prima voce del PIL nazionale. L’auspicio di Palazzo della Valle, sede centrale della Confederazione in Roma, è di continuare in questa direzione. “Al governo Draghi – ha dichiarato Giansanti – vanno i migliori auguri di buon lavoro”.