LETTERA APERTA AD AURELIO PANNITTERI

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Quanto è accaduto all’azienda Pannitteri (leggi news 1 e 2) poteva succedere anche in altre parti d’Italia ma il fatto che sia successo in Sicilia ci fa pensare male, anzi, peggio. Ci fa pensare che questa terra meravigliosa, prima regione ortofrutticola d’Italia, prima regione biologica d’Italia, un giardino profumato nel cuore del Mediterraneo, non si sia mai riscattata dalle sue antiche catene.

E dai ricatti, dalle intimidazioni, dalla violenza delle cosche e dei poteri mafiosi. Forse qui è tutta un’altra storia. Noi non lo sappiamo. Ma il nostro sentimento, credo, sia quello della gente comune, del lettore che ha saputo, dalle nostre righe e da altre fonti d’informazione, quello che è accaduto ad una delle aziende migliori del settore ortofrutticolo siciliano. Il sentimento triste di una Sicilia che si fa del male da sola. "Un gesto così vile" l’ha definito, da uomo coraggioso, da imprenditore che combatte contro le mille difficoltà di questo momento di crisi economica generale, Aurelio Pannitteri. Proprio così: fare del male a un’azienda in questi tempi duri, fare del male a un’azienda che, con poche altre, si impegna a rilanciare sui mercati una perla siciliana come l’arancia rossa, è di più, è peggio di un gesto inqualificabile delimitato a un momento, a una zona, a cose che non conosciamo, è fare del male alla Sicilia intera.

Nel giorno che precede le festività natalizie, facciamo all’azienda Pannitteri, manifestando la solidarietà e la vicinanza della direzione e dei giornalisti del Corriere Ortofrutticolo, i nostri auguri più forti e sentiti. E all’imprenditore Aurelio Pannitteri diciamo: forza Aurelio!

Antonio Felice

direttore editoriale Gemma Editco-Corriere Ortofrutticolo

direzione@gemmaeditco.it

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