E’ sempre più one-day-show: mercoledì ci si scalda, giovedì si corre come matti, venerdì si chiacchiera e si prende un caffé in un clima prefestivo già con le valigie in mano. In pratica l’unico vero giorno utile è giovedì: il costo della partecipazione per le imprese andrebbe diviso per le 8-10 ore in cui veramente qui c’è tutto il mondo dell’ortofrutta. Un costo astronomico su cui riflettere.
• Il sistema Italia ancora una volta si è presentato in ordine sparso: diviso tra 2 padiglioni e mezzo, i commercianti/esportatori di Fruitimprese fuori Piazza Italia con un loro stand ma con alcuni loro soci importanti presenti anche nello spazio allestito dal Cso. Dove è il sistema imprese tricolore? Il confronto con altre realtà (Spagna, Francia ma anche Turchia) è davvero imbarazzante.
• Da segnalare il protagonismo delle Regioni, soprattutto del Sud (faraonico lo spazio siciliano); la rinnovata volontà di esserci dei Mercati ortofrutticoli e delle Autorità portuali, le belle novitàimprenditoriali (non tante in verità) tra cui spicca il nuovo brand tricolore per banane e ananas ‘F.lli Orsero’ che sfida Del Monte. Però un appunto che riguarda tutti: nei nostri 2 padiglioni e mezzo c’era poca frutta da vedere e assaggiare. Siamo leader nella qualità, perché non la facciamo assaggiare a tutti I visitatori? I colori della nostra ortofrutta sono straordinari: facciamoli vedere, mettiamoli in mostra, costruiamo scenografie che restino impresse nella memoria. Anche qui il confronto con altri paesi leader è penalizzante.
• Il premier Monti ha vietato convegni inutili invitando tutte le amministrazioni pubbliche alla sobrietà. Un monito prezioso che vale anche qui: elimiamo tutti I convegni/tavole rotonde/workshop di durata superiore ai 60 minuti. I relatori non devono parlare per più di 10 minuti, il moderatore abbia l’autorità di far rispettare I tempi. Già dopo mezz’ora l’attenzione crolla, la gente scappa via guardando il telefonino: risparmiamo tempo e denaro. Non è difficile, basta organizzarsi in anticipo.
• Annunciati, non sono venuti. Peccato. Il nuovo ministro Catania e il presidente dell’Euro-Commissione Agricoltura De Castro erano molto attesi, anche perché sono tra i pochi che sanno quello di cui si parla. La loro assenza ha un po’ svuotato l’incontro della filiera ortofrutticola nazionale organizzato dal Cso con il coordinatore delle Regioni agricole italiane Stefano (assessore in Puglia). L’appello che è uscito si può riassumere: aiutateci ad esportare di più. Non è nuovo, ma repetita iuvant, dicevano i latini. Qualcuno potrebbe rispondere: e voi organizzatevi meglio.
Lorenzo Frassoldati
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LETTERA DA BERLINO, COSA FUNZIONA E COSA NON VA
E’ sempre più one-day-show: mercoledì ci si scalda, giovedì si corre come matti, venerdì si chiacchiera e si prende un caffé in un clima prefestivo già con le valigie in mano. In pratica l’unico vero giorno utile è giovedì: il costo della partecipazione per le imprese andrebbe diviso per le 8-10 ore in cui veramente qui c’è tutto il mondo dell’ortofrutta. Un costo astronomico su cui riflettere.
• Il sistema Italia ancora una volta si è presentato in ordine sparso: diviso tra 2 padiglioni e mezzo, i commercianti/esportatori di Fruitimprese fuori Piazza Italia con un loro stand ma con alcuni loro soci importanti presenti anche nello spazio allestito dal Cso. Dove è il sistema imprese tricolore? Il confronto con altre realtà (Spagna, Francia ma anche Turchia) è davvero imbarazzante.
• Da segnalare il protagonismo delle Regioni, soprattutto del Sud (faraonico lo spazio siciliano); la rinnovata volontà di esserci dei Mercati ortofrutticoli e delle Autorità portuali, le belle novitàimprenditoriali (non tante in verità) tra cui spicca il nuovo brand tricolore per banane e ananas ‘F.lli Orsero’ che sfida Del Monte. Però un appunto che riguarda tutti: nei nostri 2 padiglioni e mezzo c’era poca frutta da vedere e assaggiare. Siamo leader nella qualità, perché non la facciamo assaggiare a tutti I visitatori? I colori della nostra ortofrutta sono straordinari: facciamoli vedere, mettiamoli in mostra, costruiamo scenografie che restino impresse nella memoria. Anche qui il confronto con altri paesi leader è penalizzante.
• Il premier Monti ha vietato convegni inutili invitando tutte le amministrazioni pubbliche alla sobrietà. Un monito prezioso che vale anche qui: elimiamo tutti I convegni/tavole rotonde/workshop di durata superiore ai 60 minuti. I relatori non devono parlare per più di 10 minuti, il moderatore abbia l’autorità di far rispettare I tempi. Già dopo mezz’ora l’attenzione crolla, la gente scappa via guardando il telefonino: risparmiamo tempo e denaro. Non è difficile, basta organizzarsi in anticipo.
• Annunciati, non sono venuti. Peccato. Il nuovo ministro Catania e il presidente dell’Euro-Commissione Agricoltura De Castro erano molto attesi, anche perché sono tra i pochi che sanno quello di cui si parla. La loro assenza ha un po’ svuotato l’incontro della filiera ortofrutticola nazionale organizzato dal Cso con il coordinatore delle Regioni agricole italiane Stefano (assessore in Puglia). L’appello che è uscito si può riassumere: aiutateci ad esportare di più. Non è nuovo, ma repetita iuvant, dicevano i latini. Qualcuno potrebbe rispondere: e voi organizzatevi meglio.
Lorenzo Frassoldati
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