Presentato presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il “Bilancio di impatto socio-economico di Lidl in Italia” realizzato da TEHA Group.
Lidl Italia, catena di supermercati con circa 780 punti vendita sul territorio nazionale, continua la sua strategia di crescita sostenuta da importanti investimenti mirati all’apertura di nuovi punti vendita e hub logistici e alla conseguente creazione di nuovi posti di lavoro. Tale approccio ha generato impatti sistemici positivi sull’economia del Paese, contribuendo in modo significativo allo sviluppo del tessuto produttivo. Da punto di vista occupazionale, al personale impiegato direttamente da Lidl – circa 23.000 persone – si sommano gli occupati indiretti e indotti, generati dall’attivazione delle filiere produttive collegate per un totale di 99.252 posti di lavoro complessivamente generati.
Massimiliano Silvestri, Presidente Lidl Italia: “L’impatto raggiunto da Lidl sul sistema socio-economico del Paese è il risultato di un percorso che parte da lontano, fatto di importanti investimenti e di un incredibile lavoro di squadra. Aver raggiunto lo 0,4% di contributo complessivo al PIL nazionale, muovere un indotto occupazionale di circa 100.000 posti di lavoro ed essere il primo operatore della GDO per export di prodotti italiani sono traguardi che ci riempiono di orgoglio. Dietro ad ogni numero, infatti, ci sono sempre le persone: un giovane che entra nel mondo del lavoro; un’azienda fornitrice che cresce e si rafforza; la filiera produttiva del nostro Paese che fa sistema. Un intreccio di numeri, persone, territorio e comunità dove ogni azione che intraprendiamo è un passo in più per costruire un futuro di crescita per tutti”.
Nel 2023, infatti, il solo contributo complessivo dell’azienda al PIL nazionale è stato di €7,6 miliardi, equivalenti a circa lo 0,4% del PIL italiano. Questo dato risulta in crescita del +5% rispetto al 2022. Sempre nel 2023, l’azienda ha registrato ricavi pari a €7,2 miliardi, a testimonianza di un percorso di crescita costante che, nell’ultimo decennio, ha fatto segnare un tasso medio annuo composto (CAGR) del +8,7% — un risultato nettamente superiore alla media settoriale, pari a +2,4%.
Gli investimenti e l’impatto sul territorio
Negli ultimi dieci anni, l’azienda ha mantenuto un ritmo costante di apertura di nuovi punti vendita, con una media di 1,9 aperture al mese, in un contesto in cui il settore della GDO, nello stesso periodo, ha invece assistito ad una forte riduzione del numero di punti vendita, evidenziando la chiusura di oltre 2.000 negozi. In questo scenario, negli ultimi cinque anni, Lidl ha investito in Italia oltre €2,1 miliardi, destinati principalmente all’apertura di nuovi punti vendita e centri logistici, oltre che al rinnovamento e alla modernizzazione delle strutture esistenti. Tale cifra rappresenta un incremento del +35,7% rispetto al quinquennio precedente.
Lo sviluppo della filiera di fornitura e l’export
Lidl intrattiene rapporti di fornitura con numerose aziende italiane e apporta un contributo significativo alla crescita e allo sviluppo delle aziende fornitrici di lungo periodo, in particolare nei settori alimentare e del packaging alimentare.
Nel 2023 il totale delle forniture di beni e servizi acquistati in Italia da Lidl ammonta a €6,6 miliardi,concentrati soprattutto nel comparto della produzione agroalimentare, che si configura come un forte traino alle esportazioni di prodotti alimentari grazie agli acquisti realizzati per il rifornimento degli scaffali di punti vendita dell’Insegna all’estero. Tali acquisti hanno generato esportazioni dall’Italia per un valore di circa €2,5 miliardi (pari al 4,8% dell’intero export del settore food & beverage italiano). In particolare, l’export di frutta e verdura, che incide per il 22,8% del totale, rappresenta il 10,4% delle esportazioni complessiva di frutta e verdura del Paese.
Emiliano Brillante, Partner TEHA Group, sottolinea il contributo alla filiera produttiva: “In un momento storico ricco di sfide, la Distribuzione Moderna assume un ruolo strategico. Attraverso i suoi oltre 25 mila punti vendita, infatti, transita circa l’81% dei consumi alimentari degli italiani, rendendola l’interfaccia principe tra una filiera produttiva lunga e articolata e il consumatore finale. In questo contesto, Lidl si configura come un importante traino per la propria filiera: i fornitori di lungo periodo dell’insegna hanno registrato una crescita del 30,4% in termini di ricavi e del 24,2% in termini di Valore Aggiunto tra il 2019 e il 2023, il doppio rispetto alle aziende comparabili”.