Alla conferenza Interpera di ieri, gli esperti del settore delle pere si sono confrontati su una serie di preoccupazioni comuni per il futuro del comparto. Le sfide da affrontare sono molte, tra cui le difficoltà legate alla manodopera, la necessità di adattare le pratiche agricole di fronte alle restrizioni fitosanitarie e la gestione dell’acqua. C’è anche l’importante questione del calo dei consumi, soprattutto tra i giovani.
Nel suo discorso di apertura, Jo Brouns, Ministro dell’Agricoltura fiammingo, ha elogiato la resilienza del settore delle pere, ribadendo l’importanza dei suoi tre pilastri: ricerca e innovazione, promozione e cooperazione internazionale.

Come ogni anno, i rappresentanti dei sei principali Paesi produttori di pere – Belgio, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi e Portogallo – hanno fornito un resoconto dettagliato della stagione passata. Nel complesso, è stata una stagione soddisfacente per la maggior parte dei Paesi, nonostante i persistenti ostacoli che complicano sempre più le condizioni di produzione:
- La protezione del frutteto, minata dalla perdita di alcune molecole attive senza alternative efficaci per sostituirle e combattere l’aumento di malattie e parassiti.
- Il costo della manodopera e la sua scarsa disponibilità, da cui il crescente interesse del settore per la robotizzazione.
- La gestione dell’acqua, che desta grandi preoccupazioni; lo stoccaggio rimane insufficiente nonostante i periodi di pioggia, rendendo la disponibilità irregolare e difficile da prevedere.
- Il calo dei consumi, soprattutto tra i giovani. L’attrattiva della pera deve essere ripensata per attirare nuovi consumatori.

Le stime produttive per la prossima campagna Paese per Paese
Nella seconda tavola rotonda della giornata, i sei principali Paesi produttori hanno condiviso le loro previsioni di raccolto per la stagione 2024-2025. Le seguenti stime devono essere considerate con cautela, poiché la stagione non ha ancora rivelato tutto il suo potenziale:
- Spagna: si stima un aumento della produzione del+ 31% rispetto al 2024, quando il potenziale produttivo non è stato raggiunto.
- Belgio: si prevede un aumento del 25%, dopo una flessione nella campagna precedente.
- Portogallo: volumi sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno.
- Francia: si prevede un calo del 9%, ma va segnalato un aumento delle superfici e l’arrivo di nuove varietà.
- Italia: possibile aumento, ma da confermare più avanti nella stagione, dato che le principali varietà italiane sono tardive.
- Paesi Bassi: le prime tendenze indicano un probabile aumento, dopo un calo del 10% nella stagione precedente.
Dany Bylemans, Direttore generale di PCfruit, ha poi presentato il lavoro del gruppo di lavoro “Frutteti digitali” di Eufrin, evidenziando innovazioni come la creazione di frutteti digitali gemelli per simulare parametri, scenari e vincoli, nonché il potenziale dell’agrivoltaico.
Le presentazioni di Kris Jans (BelOrta) e Filip Fontaine (VLAMS) hanno illustrato i profili dei consumatori e le abitudini di acquisto, evidenziando il calo del consumodi pere negli ultimi 20 anni. Esempi di buone pratiche di marketing e promozione sono stati utilizzati per suggerire modi per incrementare il consumo.
Le sessioni tecniche del pomeriggio hanno esplorato una serie di questioni chiave per il futuro della produzione di pere. Ann Schenk, project manager del VCBT, ha presentato una panoramica della ricerca post-raccolta, evidenziando i progressi nella conservazione e nella qualità dei frutti. Anche la coltivazione precisa è stata al centro delle discussioni, con una presentazione di Peter Frans De Jong (Università di Wageningen), che ha illustrato come passare dal macro al micro per una gestione accurata a livello di albero. Sono state affrontate anche le questioni sanitarie: Gianfranco Anfora (Università di Trento) ha fornito una panoramica completa della lotta contro le cimice, mentre Tim Beliën (PCfruit) ha spiegato come la modellazione possa migliorare il posizionamento delle strategie di controllo contro i polloni del pero. Queste presentazioni hanno evidenziato la ricchezza della ricerca in corso e il suo potenziale di applicazione pratica sul campo.
Di fronte a queste sfide climatiche, economiche e tecniche discusse a Interpera, Luc Vanoirbeek, Segretario Generale del VBT, e Lisa Martini, Vicepresidente dell’AREFLH, concordano sul fatto che “la necessità di riunirsi, condividere idee e innovare insieme non è mai stata così grande. Questo è lo spirito di Interpera.