“Il Decreto immigrazione va nella giusta direzione per quel che riguarda gli ingressi di manodopera agricola in Italia, legali e con procedure semplificate”.
È il commento di Stefano Francia (nella foto), presidente di Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna, all’indomani del testo varato dal Consiglio dei Ministri a Cutro. “Sempre di più nelle campagne c’è la necessità di manodopera per le diverse operazioni colturali – spiega Francia – ora principalmente per le potature, ma tra poco inizia la campagna della raccolta frutta, senza considerare l’esigenza delle numerose imprese orticole che tutto l’anno operano anche all’interno di serre”. Francia auspica ora una maggiore apertura sul numero dei lavoratori extracomunitari, affinché corrisponda al reale fabbisogno di manodopera da parte delle imprese agricole, già in emergenza stagionali. “ Va inoltre alleggerito il carico burocratico nelle procedure di assunzione – aggiunge Francia – e, in prospettiva, sviluppare accordi con i Paesi di provenienza per la formazione dei dipendenti affinchè acquisiscano le necessarie competenze sui luoghi di lavoro, anche rispetto alle norme di sicurezza da adottare”.Consentire quindi al settore di organizzare il lavoro sul lungo periodo e non più solo per un anno, rafforzano gli strumenti di contrasto ai flussi migratori illegali e semplificano le procedure burocratiche, attraverso canali legali, dei migranti qualificati. “Tuttavia – conclude Francia – rispetto alle quote ammesse, 44 mila, ne servirebbero in Italia almeno 100 mila per dare certezze agli imprenditori agricoli”.