L’aumento dei prezzi delle materie prime e del costo delle bollette energetiche si sta abbattendo sulla capacità produttiva delle imprese agricole italiane.
Ad aggravare la situazione si aggiunge la scadenza, fissata al 31 dicembre, delle moratorie di legge per le aziende messe in crisi dall’emergenza sanitaria. Le risorse previste dal Pnrr alimentano l’ottimismo per il 2022, ma Confagricoltura ricorda l’importanza di assicurare la continuità delle misure già in corso.
In questi giorni di discussione sulle modifiche alla legge di Bilancio si fa ancora più impellente la necessità di estendere la proroga del decreto Liquidità, attualmente fissata a giugno 2022, a tutto il prossimo anno. Inoltre, è necessario che lo Stato faccia da garante nella rinegoziazione dei debiti delle imprese.
La rinegoziazione deve avere come obiettivo l’allungamento dei finanziamenti per consentire alle imprese agricole il tempo necessario per far fronte ai propri impegni. Solo in questo modo sarà possibile sostenere il processo di riequilibrio finanziario in corso nel settore e la predisposizione agli investimenti. Si tratta di interventi necessari per un comparto in cui sono presenti molte aziende ancora poco strutturate nella gestione finanziaria e con conseguenti difficoltà di accesso al credito.
Confagricoltura giudica negativamente la previsione in Bilancio del pagamento, a partire dal 1° aprile, di una commissione per il rilascio delle garanzie pubbliche sui prestiti: è importante assicurarne la gratuità, anche in vista della scadenza delle moratorie.
Positivo è il rifinanziamento delle risorse all’agricoltura gestite da Ismea, e del Fondo Pmi, affidato a Mediocredito Centrale: è una decisione utile per la liquidità e per lo sviluppo di iniziative imprenditoriali, anche femminili. Confagricoltura auspica che si proceda con una maggiore dotazione anche per le altre misure di agevolazione dell’accesso al credito.