E’ stata scelta la vetrina di Fruit Logistica per presentare la nuova mela Dora, varietà sviluppata dai ricercatori dell’Università di Bologna, portata sul mercato dalla società francese Escande Plants, che per prima ha creduto nel progetto.
La varietà è nata dai programmi di miglioramento genetico del melo dell’università di Bologna attraverso incroci partiti 20 anni fa ed è protetta da una privativa vegetale a livello europeo.
“Grazie al suo colore ruggine – spiega Stefano Tartarini, dell’Università di Bologna, uno dei costitutori della nuova varietà – è molto distintiva nel parco delle mele sul mercato. E’ molto dolce, perché ha un grado Brix molto superiore alle varietà in commercio, bilanciato però da una acidità un po’ più alta. E’ quindi saporita, aromatica. Inoltre è facile da coltivare: anche se le foglie sono soggette all’attacco fungino, il frutto è piuttosto resistente. Sono sufficienti pochi trattamenti a inizio stagione per proteggerla, quindi anche dal punto di vista dell’impatto ambientale Dora si rende interessante”.

Al momento la produzione è limitata: sono 10 gli ettari coltivati e nel 2024 sono state prodotte 120 tonnellate. “Non si può certo pensare a una distribuzione su larga scala al momento – prosegue – però si sta pianificando di impiantare altri 20-30 ettari nel giro di poco tempo. Nell’arco di qualche anno riteniamo possa arrivare a volumi sufficienti per distribuirla in Francia e in qualche altro mercato”.
“Il progetto – aggiunge Roberto Gregori dell’Università di Bologna, un altro dei costitutori – è di stabile delle partnership in altri territori, come l’Italia e la Spagna, per allargare il bacino di produzione”.
“La prima reazione del mercato – conclude Tartarini – per quanto ancora molto parziale, è positiva: il melicoltore che ha avviato la coltivazione di Dora ha un banco di vendita al mercato a Parigi e quando porta queste mele vanno letteralmente a ruba”.
Elena Consonni