A metà della stagione melicola 2018-2019, le vendite di gennaio segnalano un risveglio dei principali mercati di sbocco per le mele dell’Alto Adige – Südtirol.
Nonostante un inizio campagna caratterizzato da molte incognite, dovute da un lato al record di produzione in Europa e, dall’altro lato, ai prezzi al consumo eccessivamente alti come riflesso della scarsità di offerta della stagione antecedente, i mercati da inizio gennaio lanciano i primi segnali di ripresa della domanda.
“Rispetto alla situazione del mercato in autunno, le vendite dalle prime settimane di gennaio registrano un trend positivo – spiega Gerhard Dichgans, Direttore del VOG – A partire dal 1° febbraio, le nostre scorte in cella saranno circa il 10% sotto al quantitativo di due anni fa. Infatti, dobbiamo escludere da questo confronto la stagione passata, visto che il raccolto 2017 in Europa era largamente deficitario.” Una sottolineatura doverosa, soprattutto dopo quanto avvenuto lo scorso anno, con la chiusura anticipata della stagione a causa della mancanza di prodotto.
In queste settimane, la richiesta si focalizza sulla mela Gala, con una forte domanda proveniente dai Paesi del Medioriente, e su Red Delicious, che costituisce un’importante opportunità soprattutto per il mercato indiano, data la mancanza di offerta da parte degli Stati Uniti.
Segnali molto positivi anche per le Granny Smith, con quotazioni in aumento, mentre la richiesta per Golden resta sotto le aspettative. Situazione di stoccaggio, per quest’ultima varietà, comunque a un – 30% in confronto al 2016, e dunque di tutta tranquillità. Situazione similare per Fuji e Braeburn, con stock a -20%, ma un mercato ancora in attesa – come ogni anno – di una ripresa della domanda, a partire da febbraio/marzo.
“Un altro aspetto positivo in questa fase della campagna – sottolinea Gerhard Dichgans – è il prezzo al consumo che, tornato a un livello di normalità, costituisce ora per il consumatore finale un vero e proprio incentivo all’acquisto.”
Andamento regolare per le mele Club, tra le quali spiccano Pink Lady e Kanzi, supportate nelle prossime settimane da una raffica di iniziative promozionali.
Riprende infine anche la domanda da parte dei supermercati tedeschi, dopo un autunno molto tranquillo, determinato dalla grande produzione dei giardini privati in Germania. I presupposti per i prossimi mesi della campagna paiono pertanto promettenti.
È inoltre doveroso volgere lo sguardo anche al settore bio di VOG. Con un aumento del +48% rispetto al 2017, è cresciuta infatti anche la produzione di mele biologiche, tra le quali spiccano come varietà di punta del comparto: Gala, Braeburn, Pinova e Cripps Pink.
Le mele biologiche del VOG provengono dagli attuali 670 ettari bio. Il Consorzio, che produce mele bio dal 1990, prevede nel prossimo quinquennio la conversione a bio di ulteriori 300 ettari, per arrivare a una superficie di oltre 1.000 ettari. Dai meleti già a conduzione biologica, VOG produce circa 30.000 t. di prodotto bio, di cui 25.000 tons di mele da tavola, con l’auspicio di arrivare nei prossimi 5 anni a una produzione di 60.000 t.
“La nostra cooperativa Bio Südtirol, nata nel 2002, si occupa solo di biologico – conclude Dichgans – È stata fondata da alcune ‘teste dure’ che avevano in mente un traguardo chiaro: produrre biologico a zero compromessi. Ed è proprio grazie a questa determinazione, che oggi la cooperativa può contare su 200 soci, 100% bio, ognuno dei quali coltiva una superficie media di circa 3,4 ettari di meleti. L’obiettivo è di crescere ancora, con grande coerenza e determinazione”.