MELE, MERCATO “INGOLFATO” DALLA POLONIA, PREZZI GIÙ: “MA LA RIPRESA È VICINA”

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Mercato europeo ingolfato di mele con un incremento della produzione di circa il 30%. I prezzi sono in picchiata a causa della gran quantità di prodotto polacco che sta spingendo al ribasso le quotazioni con remunerazioni al produttore che vanno dai 2 centesimi al chilo per il prodotto da industria ai 15 centesimi al chilo per quello destinato al consumo fresco.

Gerhard Dichgans

“La campagna è partita molto bene – spiega Gerhard Dichgans, direttore generale di Vog, intervistato a Interpoma -. Nei mesi di agosto e settembre si sentiva mancanza del prodotto europeo soprattutto per le Gala e le importazioni dall’Emisfero Sud non colmavano il deficit di mercato registrato fino a fine settembre. Con l’arrivo delle varietà autunnali come la Golden, il mercato si è riempito in un momento poco favorevole per i consumi per via delle temperature al di sopra della media stagionale. In questo senso, i prezzi alti impostati sulla scia della scorsa campagna per l’inizio di stagione non hanno incentivato il consumo determinando un ulteriore rallentamento”.

Contribuisce al boom produttivo di questa campagna anche il pieno raccolto ottenuto dai giardini privati di Germania e Nord Europa che determina l’allontanamento d quei piccoli produttori dai canali distributivi.

“A questo si aggiunga anche – continua Dichgans – la sovrapproduzione polacca che ha generato un effetto panico. Sono fiducioso, però, nella ripresa della campagna in fase finale. Tra dicembre e gennaio tutte queste mele troveranno collocazione e quelle che non saranno vendute difficilmente troveranno delle celle per essere stoccate. A questo punto il mercato si tranquillizzerà”.

Benjamn Laimer

Più contenuto l’aumento di produzione dei Paesi dell’Europa occidentale dove il caldo secco dell’estate ha determinato un raccolto che è inferiore del 10% rispetto alle previsioni.

“Dopo due anni di volumi sottotono – spiega Benjamin Laimer, referente marketing di Vip – finalmente quest’anno il prodotto c’è ed è anche di qualità. Ci troviamo in una situazione di sovrapproduzione anche a causa dei grandi volumi che arrivano dalla Polonia che quest’anno ha prodotto 4,5 milioni di tonnellate contro la sua media di 3,3-3,5 milioni. Sono quantità importanti che devono cercare di smaltire a tutti i costi puntando a più mercati possibili”.

Paolo Gerevini

Sul mercato italiano, tuttavia, non ci sono stati grossi scossoni dal momento che i consumatori italiani preferiscono comunque le mele made in Italy, ossia prodotti rigorosamente locali e di qualità.

“L’accavallamento con le produzioni polacche – conclude Paolo Gerevini, direttore generale di Melinda – si sta realizzando soprattutto sui mercati dove il fattore prezzo rappresenta una discriminante importante, come ad esempio Nord Africa o Est Europa. Ma anche in queste piazze, come Melinda, abbiamo deciso di rimanere fuori dalla bagarre del prezzo. Siamo presenti, certo, ma solo su quei canali che danno il giusto riconoscimento alla qualità del nostro prodotto”.

Mariangela Latella

Bolzano

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