Una grande corsa ai rifornimenti, una successiva contrazione e, infine, il ritorno ad una sostanziale normalità. Il mese di marzo 2020, con l’inizio del lockdown in tutta Italia e poi, progressivamente in molti Paesi europei, ha coinciso con un periodo particolarmente turbolento e altalenante per le mele, sia sul mercato italiano che nell’export.
È il Consorzio VOG ad aver analizzato l’andamento delle vendite in questo periodo anomalo per l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19. Dopo l’entrata in vigore del primo Decreto governativo, l’8 marzo, la grande distribuzione italiana ha
Un comportamento simile si è verificato anche negli altri mercati
“Avere da sempre puntato su una diversificazione dei mercati di vendita, come è nel Dna stesso del consorzio VOG, si è dimostrata una scelta lungimirante, ancor di più in un periodo particolarmente difficile e complesso come quello al quale stiamo assistendo nelle ultime settimane”, commenta il Direttore
Un esempio è l’impennata
“Per le aziende si rivela fondamentale la capacità di ascoltare i mercati e reagire con prontezza –precisa Pardatscher – Non dobbiamo tuttavia perdere di vista gli obiettivi a medio e lungo periodo. Il confezionato per il VOG si attesta mediamente al 25%. Il nostro team di innovazione sta lavorando sulla possibilità di implementare la quota percentuale. Stiamo valutando gli scenari per essere preparati, ma occorrerà attendere i prossimi mesi per capire quali tendenze si assesteranno, diventando
Intanto nei primi giorni di aprile le mele in stock del Consorzio VOG sono il 25% in meno rispetto allo scorso anno. “La richiesta dei mercati è forte anche in questi giorni e occorrerà programmare bene le vendite dei prossimi mesi per soddisfare le esigenze dei clienti fino all’estate”, conclude Walter Pardatscher.