Organizzazione, espansione dell’offerta e sviluppo della produzione, puntando sempre sull’attenzione all’ambiente, oltre all’impegno sulla tutela di un brand già forte che può crescere ulteriormente all’estero e a intensificare la sinergia con il territorio e l’offerta turistica.
Sono questi i temi su cui si fonda la strategia del Consorzio Melinda, impegnato in un cammino sempre più coeso con il Consorzio La Trentina e l’Associazione di produttori ortofrutticoli trentini Apot per competere su un mercato sempre più sfidante e in continua evoluzione. Direttive di azione “su cui si ragionerà sempre più uniti”, ha detto Luca Zaglio, nuovo direttore generale di Melinda, La Trentina e Apot (per la prima volta un direttore comune alle tre realtà, ndr) incontrando la stampa nello stand del Consorzio a “Fruit Attraction”, assieme al presidente Apot Ennio Magnani e al responsabile marketing del Consorzio Melinda, Andrea Fedrizzi.
Il direttore Zaglio si è soffermato in particolare sulle diverse iniziative messe in atto da Melinda nel campo della sostenibilità. In tema di risparmio idrico, si è ultimata l’installazione dell’irrigazione a goccia che premette di risparmiare il 30,6% dell’acqua nel confronto con la tradizionale applicazione a sovrachioma. Per quanto riguarda il risparmio energetico, il Consorzio ha raddoppiato la produzione a fotovoltaico, con pannelli che coprono ormai tutti gli impianti di produzione e conservazione. A questo si aggiunge l’impiego delle celle ipogee, le “stanze” di conservazione situate a 300 metri di profondità all’interno della miniera di dolomia Rio Maggiore. Qui la bassa temperatura, i bassissimi tenori di ossigeno e la capacità isolante della roccia, consentono di preservare i frutti più a lungo impiegando circa il 30% in meno dell’energia richiesta nei magazzini di superficie.
Tra le iniziative sostenibili più recenti, ha sottolineato il direttore Zaglio al Corriere Ortofrutticolo, lo studio e lo sviluppo in atto di un nuovo imballaggio ecosostenibile realizzato dagli scarti delle mele. E c’è poi l’adozione del progetto Sophia, innovativa tecnologia per la protezione di precisione delle colture gestita in esclusiva sul territorio da Melinda. Sviluppata dalla società israeliana Netafim, questa nuova soluzione è pensata per rendere sempre più sostenibile la melicoltura. L’attenzione alla sostenibilità ha portato Melinda a puntare anche sull’agricoltura biologica, realizzando il nuovo centro di lavorazione di Cles, dedicato esclusivamente alla lavorazione delle mele biologiche. Ma all’evento stampa organizzato a Fruit Attraction, il Consorzio Melinda ha rimarcato anche il legame indissolubile tra l’azienda e il suo territorio, nonché l’importanza delle sinergie di promozione e valorizzazione realizzate con le realtà locali. I rappresentanti del Consorzio hanno ricordato l’esperienza turistica “Mela Colgo”, organizzata da Melinda in collaborazione con Strada della Mela e le Aziende per il Turismo della Val di Non e della Val di Sole. Attiva per cinque settimane con undici agriturismi coinvolti, la proposta prevede un viaggio immersivo tra i filari che consente al pubblico di cimentarsi nella raccolta imparando a distinguerne varietà e qualità delle mele. Una proposta che sta avendo grande successo – è stato sottolineato – e che ha anche il vantaggio di aiutare a destagionalizzare l’offerta turistica del territorio. Infine è stata annunciata la prossima apertura del rinnovato centro visitatori Mondo Melinda. L’area, dedicata al pubblico di tutte le età, punta a offrire un’esperienza coinvolgente, fondata sull’equilibrio tra divulgazione e intrattenimento.
Cristina Latessa
Madrid