Il bilancio di previsione 2024/2025 di Melinda, secondo le stime, prevede una possibile contrazione dei volumi di vendita compresa tra il 10% e il 15%, a confronto con l’annata precedente. QUesto il quadro che emerge dai dati previsionali presentato dal Consorzio trentino agli amministratori delle 16 cooperative che lo compongono.
A incidere sulle prospettive della campagna è in primo luogo il fattore climatico.
L’ondata di freddo sperimentata nella scorsa primavera, infatti, ha influito in modo evidente sui calibri dei frutti e, in generale, sul livello qualitativo che risulta inferiore a quello dello scorso anno. Le temperature più basse, inoltre, hanno contribuito al calo della produzione. L’autunno piovoso ha inciso, infine, sulla fragilità dei frutti.
In questo contesto, il Consorzio è al lavoro per migliorare ulteriormente la valorizzazione commerciale delle mele di alta qualità tuttora presenti, sebbene in quantitativi minori nel confronto con il periodo 2023/24.
Significativo è anche il nodo dei costi per i quali si conferma la tendenza generale all’aumento evidenziata negli ultimi anni. Il fenomeno interessa tutti i principali fattori produttivi – a cominciare dalle fonti energetiche – e il costo del lavoro lungo l’intera catena dal campo alla lavorazione.
Da qui la necessità da parte del Consorzio di proseguire nel percorso già avviato di efficientamento energetico e di miglioramento dei processi produttivi attraverso la crescente automazione.

“Nonostante le difficoltà è un bilancio tra i più positivi degli ultimi anni”
“Il fattore climatico, a causa dei suoi effetti su qualità e quantità della produzione, è la chiave di lettura cruciale per leggere le stime presentate oggi. Tuttavia è anche doveroso sottolineare che, nonostante le difficoltà, questo bilancio si colloca con grande impegno come uno dei risultati più positivi degli ultimi anni”, sottolinea il direttore generale di Melinda, Luca Zaglio.
“L’esperienza della scorsa primavera costituisce un ulteriore monito sulla necessità di prevenire gli effetti del cambiamento climatico tutelando la nostra produzione: le azioni di difesa attiva, in questo senso, rappresentano la strategia principale per proteggere il raccolto e rappresentano priorità per il nostro comparto. Difesa attiva e acqua sono infatti temi che non possono più aspettare: dalla loro corretta gestione dipenderà il nostro futuro. In uno scenario ancora condizionato da costi crescenti lungo tutta la filiera e in particolare per noi agricoltori, guardiamo alla campagna in corso con inevitabile cautela ma anche con la consapevolezza di essere parte di un sistema forte e unito nel segno della cooperazione e del legame con il territorio”, conclude Ernesto Seppi, presidente del Consorzio Melinda.