di Mirko Aldinucci
Da 20 mila tonnellate a 8-9 mila tons: gli effetti di una primavera e di un’estate particolarmente anomale, dal punto di vista climatico, hanno duramente intaccato la produzione di noci di Grenoble, prodotto di punta di Alimex.
Ma l’agenzia di intermediazione e consulenza commerciale guidata da Davide Vancini (nella foto di apertura), attiva sul mercato italiano dal 1994, tiene la barra dritta e conferma che i clienti saranno regolarmente riforniti con un prodotto dagli standard qualitativi elevati, frutto di una selezione accurata.
La clientela si è progressivamente ampliata, negli anni: se all’inizio, grazie alla competenza del canale tradizionale, questa particolare noce era presente quasi esclusivamente presso grossisti e mercati ortofrutticoli, oggi vanta infatti un’importante presenza anche all’interno della distribuzione organizzata, con catene primarie nazionali che hanno deciso di affidare a Grenoble anche la loro marca del distributore.
“I cambiamenti climatici stanno condizionando i raccolti, passati dal dato record del 2022 a volumi decisamente ridotti, pari a un terzo di un’annata media, in questo 2023 – fa presente Vancini – in linea del resto con quanto avviene anche per la noce italiana“.
Il maggio piovoso, le grandinate estive, il caldo tropicale di settembre e inizio ottobre hanno condizionato fortemente la numerica. E la campagna è iniziata in ritardo, attorno al 20 ottobre, circa tre settimane dopo l’avvio normale. “Oltre a un ribasso della disponibilità di materia prima registriamo anche una riduzione del quantitativo commercializzabile, quale risultato della severa selezione posta in essere per garantire la massima qualità”, fra presente il titolare di Alimex.
“Su questo non transigiamo: i conferitori, nonostante si tratti di uno sforzo importante per loro, sono stati sollecitati a selezionare solo prodotto top. Ciò sta ulteriormente riducendo i volumi ma d’altra parte l’input è quello di ragionare sul medio termine e non sul breve: non possiamo permetterci di abbassare l’asticella sul fronte qualitativo con il rischio di deludere i nostri acquirenti”.
Insomma, non è un’annata ideale per sviluppare nuovi dossier ma per consolidare l’esistente: “Sul fronte dei listini abbiamo cercato di ragionare su un prezzo medio accettabile che rappresentasse una giusta remunerazione pur senza speculare”, aggiunge Vancini.
“I contratti si esauriranno probabilmente prima del solito ma soddisferemo i clienti con cui abbiamo preso impegni con prodotti buoni e di calibro adeguato sino alle fine della stagione“, conclude il manager di Alimex. La filosofia, del resto è sempre la stessa: “Garantire quel compromesso che ci permetta di restare sul mercato e allo stesso tempo di garantire ai nostri produttori un futuro”.