NODO FITOSANITARI, MISSANELLI (ASSOMELA): “DIALOGARE CON L’UE PER MITIGARE IL RISCHIO”

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Il Regolamento UE 2025/158 della Commissione Europea che abbassa i livelli LMR (livelli massimi di residui) dell’acetamiprid, un insetticida utilizzato per la lotta contro vari parassiti e soprattutto contro la cimice asiatica, rischia di creare ulteriori difficoltà ai produttori alle prese con i sempre più frequenti e intensi attacchi di parassiti.

Ciò significa che dal 19 agosto prossimo, data da cui verrà applicato il nuovo regolamento, i prodotti ortofrutticoli coinvolti dal provvedimento non potranno essere più venduti se non rientrano nei nuovi parametri, nonostante, in molti casi, al momento del trattamento della frutta, era in vigore un LMR più elevato. Il problema è che molta della frutta in vendita ad agosto è stata trattata prima dell’entrata in vigore del regolamento aggiornato con i nuovi limiti abbassati. Il rischio quindi è quello di ritrovarsi tonnellate di frutta “fuori norma” da un giorno all’altro.

Acetamiprid, Missanelli: “Serve una deroga per prodotti freschi e trasformati”

Uno dei prodotti maggiormente coinvolti sono le mele, una delle referenze di punta del settore ortofrutticolo italiano, a livello produttivo e commerciale. “Questa novità – sottolinea Giovanni Missanelli (nella foto), direttore di Assomela – provoca diversi rischi, con stress sul mercato. Auspichiamo che a livello istituzionale ci sia una deroga per prodotti freschi e trasformati che consenta di commercializzare regolarmente tutti i prodotti in giacenza dopo il 19 agosto, precisando che la produzione 2024 è stata trattata a norma di legge e quindi è possibile venderla. È complicato se non impossibile gestire il mercato con il cambiamento delle regole in corso d’opera. Questo aspetto è fondamentale per proteggere il reddito degli agricoltori, evitare spreco alimentare e un destoccaggio in linea con le previsioni. Tutto il settore deve essere tutelato”.

Questo è solo l’ultimo aspetto emerso nei giorni scorsi dai tavoli dell’Unione Europea a Bruxelles, dove il direttore di Assomela è spesso presente per seguire in prima persona le novità normative e non solo, in ambito europeo, che riguardano nello specifico il comparto melicolo ma in generale tutto il settore ortofrutticolo. “È fondamentale presidiare i tavoli di Bruxelles dove vengono prese le decisioni, anche sui prodotti fitosanitari, ma anche su molti altri temi. Per esempio stiamo lavorando sull’Ocm unica dell’ortofrutta”.

“Gli agricoltori sono in difficoltà: serve sensibilizzare la politica europea”

In merito ai prodotti fitosanitari, Missanelli sottolinea come “c’è bisogno di sensibilizzare la parte politica anche a Bruxelles. Gli europarlamentari italiani si sono dimostrati sensibili al tema. Ora serve creare un filo diretto che dagli agricoltori ci porti alle più alte cariche istituzionali nazionali e soprattutto europee. Oggi manca comunicazione e confronto: per esempio si portano avanti studi sui principi attivi ma avremmo bisogno che in questo processo venissero chiamati in causa e coinvolti anche gli attori della filiera, a partire dai produttori”. Il riferimento per esempio è proprio all’abbassamento del LMR dell’acetamiprid, sostanza attiva contro la cimice asiatica. Nel frattempo parte della Gdo ha iniziato a chiedere ai fornitori i prodotti con i nuovi LMR aggiornati, ancora prima della pubblicazione e applicazione del nuovo regolamento, quando i produttori hanno iniziato a vendere il prodotto pre trattato con i “vecchi” limiti a norma di legge. Rimane pertanto l’incognita di capire se si sarà in grado di vendere tutto il prodotto trattato nel 2024 a norma di legge, nonostante il nuovo regolamento operativo da agosto.

“Le norme non vanno calate dall’alto, l’UE dialoghi con la filiera produttiva”

“Proprio su aspetti come questi servirebbe maggiore ascolto e confronto – insiste Missanelli. Le norme non possono essere calate dall’alto, lasciando gli agricoltori in balìa dei nuovi regolamenti senza sapere come agire, con i tecnici in campo che non sanno come trattare le malattie, compresa, per esempio, la glomerella (e il relativo principio attivo mancozeb per il trattamenti)”.

“Vogliamo porci come interlocutori validi e affidabili con la Commissione UE per trasmettere l’importanza di creare dialogo nella gestione efficiente ed efficace dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari in un approccio che punti alla mitigazione del rischio. L’approccio non dovrebbe essere quello di tagliare i fitosanitari ma di rendere i trattamenti più efficaci con un minor impatto ambientale. Alcuni prodotti non possiamo toglierli perché per gestire alcune malattie sono indispensabili. Altrimenti rischiamo di perdere le produzioni e intere filiere produttive”, afferma allarmato Missanelli. “Serve creare sinergie con l’obiettivo di produrre in maniera sostenibile ma mettendo gli agricoltori nelle condizioni di farlo”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriereortofrutticolo.it

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