Grazie a 70 mila quintali di frutta, la Corma, organizzazione cooperativa di produttori con sede a San Giovanni del Dosso (Mantova), archivia le disastrose stagioni dei due anni precedenti: le gelate avevano abbattuto del 70% la produzione. I 70 mila quintali di frutta sono formati, al 90%, dalle pere Igp Made in Mantova ma registrano anche la new entry di un altro frutto: le mele.
«La coltivazione delle pere è delicata e stiamo vivendo anni di crisi a causa delle malattie fungine. Ad attaccare le piante è principalmente l’alternaria ma ci sono anche la cimice asiatica, i cambiamenti climatici con le bombe d’acqua, alluvioni, gelate», spiega alla Gazzetta di Mantova Pier Paolo Morselli, presidente di Corma e dei 110 produttori soci che raggruppa in un territorio vasto che si spinge anche nelle province di Ferrara e di Modena.
Mele new entry, test con le zucche
«Le mele le trattavamo anche in passato ma erano un riempitivo, rispetto alle pere Igp. Ma negli ultimi anni, visti i problemi climatici e di produzione, qualche produttore ha convertito in mele, che sta diventando una produzione importante», continua Morselli. Sono due le varietà principali: la Gala, estiva, e la Fuji che anche in pianura sta prendendo piede riuscendo, con l’irrigazione sopra chioma e le reti anti insetto, a rispettare una buona varietà cromatica».E per contrastare le incognite che il meteo riserva alle campagne, nella nuova merceologia di prodotti gestiti da Corma ora c’è anche un ortaggio: «Abbiamo attivato una collaborazione con una ditta che lavora la zucca a cubetti, le vecchie violine che si prestano alla lavorazione industriale».
La Pera Mantovana Igp resta il prodotto forte di Corma che si occupa del ritiro del prodotto (trasporto delegato a una società di logistica), della conservazione con stoccaggio in celle frigo, del confezionamento e vendita. Diretta quella nel nuovo spaccio di San Giovanni del Dosso che ora propone anche altri prodotti stagionali dell’ortofrutta acquistati altrove. Ma il destinatario principe è la grande distribuzione, con aperture all’export alla Libia e Russia, registrando qui un calo del 10%. «Per noi è un mercato occasionale, altri hanno perso l’80%», dettaglia Morselli che per l’Italia punta alla distribuzione di qualità: «Abbiamo aderito al consorzio La Grande Bellezza Italiana, nato pochi anni fa, che raggruppa varie Igp, dalle clementine del Golfo di Taranto, alla Mela Rossa di Cuneo, al Radicchio di Verona, l’Uva di Puglia, la Pesca di Verona, la Castagna e Marrone di Serino e ora anche la Pera Mantovana Igp».
Proprio con questo consorzio le Pere Mantovane a indicazione geografica protetta saranno veicolate al retail con un packaging meno impattante. «Stiamo studiando questo aspetto e pensiamo a cestini in cartone. Ma già lavoriamo con cassette di legno e bins riutilizzabili. Con bandi Pnrr abbiamo installato 500 kw di fotovoltaico sui tetti dei magazzini e ora ne faremo altri 200: abbiamo un auto sostentamento energetico che arriva all’80%».