«Gli agricoltori europei devono poter contare su regole chiare e strumenti efficaci per migliorare il loro potere contrattuale nella filiera agroalimentare. Le proposte della Commissione vanno nella giusta direzione e il Partito Popolare Europeo lavorerà per rafforzarle ulteriormente a tutela dei produttori e dei consumatori».
Così Herbert Dorfmann, coordinatore del Ppe in Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, commentando le due nuove proposte legislative presentate dal Commissario all’Agricoltura Christophe Hansen (nella foto) in una seduta straordinaria della Commissione Agri.
Le misure mirano a rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena di approvvigionamento alimentare attraverso una revisione del regolamento sull’Organizzazione Comune dei Mercati (OCM), con nuove regole sui contratti e il riconoscimento delle organizzazioni di produttori e a migliorare la cooperazione tra le autorità nazionali nell’applicazione della direttiva Ue contro le pratiche commerciali sleali, superando gli attuali limiti nell’azione transfrontaliera.
Una recente relazione della Commissione sull’attuazione della direttiva Ue sulle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare, evidenzia che nel 2023 sono state avviate circa 1.500 indagini su violazioni nel settore; di queste, circa il 17% ha portato all’accertamento di una violazione sanzionata con una multa.
Le pratiche più frequentemente rilevate includono ritardi nei pagamenti per prodotti deperibili (50%) e non deperibili (13%), nonché pagamenti non correlati a una transazione specifica (7%.
«Le proposte formulate rappresentano un passo avanti importante – ha sottolineato Dorfmann – ma per essere veramente efficaci occorre superare alcuni vincoli normativi che ancora limitano la competitività delle nostre imprese agricole. Per esempio, la soglia del 33% prevista nella proposta di regolamento, che limita la quota di mercato che un’organizzazione di produttori può gestire, dovrebbe essere rivista. È necessario consentire ai produttori di rafforzare il proprio potere negoziale senza ostacoli burocratici inutili».
Un altro punto importante riguarda il contrasto alle pratiche commerciali sleali, soprattutto a livello transfrontaliero. «Dobbiamo garantire che non si aggirino le regole della Ue spostando le sedi di acquisto in paesi extraeuropei – ha aggiunto Dorfmann – perché questo indebolisce gli strumenti di tutela dei produttori e crea squilibri nel mercato».
Il dibattito ha anche affrontato le difficoltà del comparto vitivinicolo, per il quale il commissario Hansen ha annunciato l’intenzione di presentare un pacchetto di misure specifiche già entro il prossimo mese di marzo.
Al riguardo Dorfmann ha sottolineato l’importanza di intervenire con urgenza per sostenere la filiera vitivinicola europea , parte integrante della nostra cultura e della nostra economia.
«Un’agricoltura forte e sostenibile è essenziale non solo per la sicurezza alimentare europea, ma anche per il mantenimento delle comunità rurali significa anche preservare il paesaggio, l’ambiente e il tessuto economico dei territori, evitando il rischio di abbandono e garantendo un modello produttivo solido e resiliente».
«Adesso, serve accelerare sul processo di approvazione delle due proposte e continuare a lavorare affinché si possano affrontare altri temi relativi al reddito, quali, ad esempio, le vendite sottocosto».
Lo afferma in una nota Giuseppino Santoianni, presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori, commentando le parole del Commissario Europeo Hansen ieri nella seduta straordinaria della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo.