Una “barriera” che si formare su frutta e verdura fresca attraverso applicazioni di olio di semi di girasole tramite la termo nebulizzazione in post-raccolta. Un aiuto efficace per evitare una riduzione della perdita di peso durante la conservazione a freddo e una riduzione dei danni meccanici che si verificano in post-raccolta, (urti, compressioni, frizioni) e che limitano fortemente la durata di conservazione dei frutti/tuberi determinando una produzione non adatta al consumo. È ciò che promette l’utilizzo dell’olio di semi di girasole nei trattamenti post raccolta delle patate e di altri prodotti ortofrutticoli, pere comprese.
Con Decreto Ministeriale del 30 maggio 2024 è stato approvato dal MASAF, Ministero della sovranità alimentare, il prodotto corroborante denominato “Olio di semi di girasole” come prodotto in grado di potenziare le difese delle piante per l’impiego in agricoltura convenzionale. L’olio di girasole, come sottolinea l’azienda cesenate Agribiotechnology, crea una protezione, appunto una barriera esterna sulla frutta/tuberi immagazzinati per rimuovere l’ossigeno dal substrato.
L’impresa romagnola spiega come “l’olio di semi di girasole offre una protezione unica, creando una barriera esterna sui frutti e tuberi immagazzinati. Rimuovendo l’ossigeno dal substrato – confermano – si contrasta uno dei principali fattori di deterioramento durante la conservazione”.
“Le sostanze oleofile, in particolare gli acidi grassi presenti nell’olio di semi di girasole, rallentano il processo di respirazione dei vegetali. Questi acidi grassi agiscono sottraendo l’ossigeno dalla matrice degli alimenti biologici, contribuendo così a ridurre i processi di invecchiamento cellulare legati al sistema enzimatico. Il risultato è un notevole miglioramento della qualità dei prodotti frigoconservati. L’applicazione dell’olio tramite termo nebulizzazione in post-raccolta non solo minimizza la perdita di peso durante la conservazione a freddo, ma riduce anche i danni meccanici che si possono verificare durante il trasporto e la manipolazione, infatti urti, compressioni e frizioni possono compromettere la durata di conservazione dei prodotti ortofrutticoli”, afferma.
“Prodotto vantaggioso anche per la Gdo”
“Inoltre, il prodotto è vantaggioso anche per la Grande Distribuzione Organizzata (GDO), poiché rappresenta una soluzione a basso impatto ambientale, priva di prodotti fitosanitari nocivi. Questo aspetto è fondamentale in un contesto in cui l’attenzione alla sostenibilità e alla salute dei consumatori è in costante crescita”.
“Non è un fitosanitario”
“Dopo cinque anni di assenza dal mercato – osservano ancora dall’impresa di Cesena – abbiamo scoperto una clientela pronta ad accogliere il nostro ritorno. Agribiotechnology ha ripreso le sue attività quest’anno, ottenendo buoni risultati, e le previsioni per l’anno prossimo sono incoraggianti. L’obiettivo è consolidare e ampliare ulteriormente la nostra presenza sul mercato, recuperando il terreno perso negli anni passati. È importante sottolineare che l’olio di semi di girasole non è un fitosanitario e non crea difetti visivi o altera le caratteristiche organolettiche dei prodotti ortofrutticoli (odore e sapore). La sua approvazione è stata anche inserita nei disciplinari di Produzione Integrata dalla Regione Emilia-Romagna, segnando un passo importante verso pratiche agricole più sostenibili e innovative.
Con l’implementazione di questi nuovi metodi, Agribiotechnology si pone come pioniera in un campo che promette di migliorare significativamente la qualità dei prodotti agricoli e, di riflesso, la soddisfazione dei consumatori”.