La quarta edizione di The Rome Table si è svolta all’insegna dei cambiamenti delle abitudini alimentari così come rivoluzionate dopo due anni di Covid.
La resilienza che ha dimostrato il settore nel periodo pandemico ha fatto emergere nuove geografie di mercato e nuovi modelli di business ortofrutticolo che hanno trovato una rappresentazione in tempo reale nell’ormai tradizionale evento B2B romano organizzato da Omnibus Comunicazione con la collaborazione di Italia Ortofrutta Unione Nazionale, Confagricoltura, Italmercati, CSO Italy e Fruitimprese ed il supporto di Regione Lazio Assessorato all’Agricoltura attraverso l’agenzia ARSIAL.
Oltre a creare incontri diretti tra player italiani ed esteri, quello che è emerso dall’edizione di The Rome Table di quest’anno, è che i produttori italiani, oggi più che mai sono spinti, volenti o nolenti, verso l’internazionalizzazione.
Si pensi, ad esempio al settore di IV gamma o a quello degli agrumi, che sono a caccia di soluzioni anche tecnologiche per arrestare la progressiva erosione dei margini (per usare un eufemismo) che si sta sviluppando sul mercato italiano ed europeo anche a causa dell’incremento esponenziale del costo delle materie prime.
“Dobbiamo fornire alla catena di fornitura ortofrutticola – ha detto Enrica Onorati, assessora all’Agricoltura della Regione Lazio, intervenuta alla serata che ha concluso la prima giornata di incontri – tutti gli strumenti utili allo sviluppo. Tra cui questo evento B2B che sosteniamo con piacere dalla prima edizione e che oggi consideriamo importante per la ripartenza dopo la pandemia. I produttori italiani hanno bisogno di riposizionarsi, di trovare nuove segmentazioni di prezzo e, soprattutto, di internazionalizzare. Abbiamo chiare le linee guida da seguire per affrontare le sfide del futuro. Non bisogna limitarsi a muoversi dentro una visione temporale che non vada oltre la situazione attuale. Le opportunità sono legate a ciò che rende forte, apprezzabile ed unico il made in Italy, un concetto, uno stile, una garanzia in cui l’ortofrutta entra a pieno titolo”.
Nella stessa serata, uno dei temi sempre latenti nelle dinamiche del mercato ortofrutticolo, quello della concorrenza sleale, è stato richiamato con forza da Gennaro Velardo, presidente di Italia Ortofrutta Unione Nazionale che ha sottolineato: “Di fronte alle nuove sfide del mercato, sono state emanate leggi e misure per la protezione del made in Italy ma la concorrenza sleale rimane un’insidia che si nasconde dietro l’angolo e può essere contrastata in maniera concreta attraverso l’applicazione di regole di reciprocità, in particolare con Paesi fuori dall’Unione Europea che non sottopongono le loro produzioni a regole stringenti come quelle applicate nella UE e in Italia”. Velardo ha sollecitato interventi rapidi in questa direzione.
Nicola Cilento, in rappresentanza di Confagricoltura, ha invece sottolineato gli elementi virtuosi della produzione ortofrutticola nazionale rappresentati dalla salubrità dei prodotti e dal ruolo svolto dal settore nella protezione e nella valorizzazione dell’ambiente naturale. “L’agricoltura lavora per il bene comune – ha affermato Cilento -. Non dimentichiamoci che gli alberi dei nostri frutteti contribuiscono al riequilibrio climatico sequestrando carbonio. Siamo dei player della sostenibilità, produciamo ortofrutta ad un livello di salubrità che è arduo raggiungere da parte dei Paesi competitor. Ciò va fatto conoscere a chiare lettere. Anche in questa direzione The Rome Table si sta dimostrando uno strumento concretamente utile, oltre alla buona comunicazione promossa dal Gruppo che organizza l’evento”.
E’ intervenuto alla serata, oltre a tutte le aziende che hanno partecipato agli incontri business, anche il presidente dell’Autorità portuale di Civitavecchia e del Mar Tirreno Centro-Settentrionale (che comprende anche i porti di Fiumicino e Gaeta), Pino Musolino, che ha sottolineato la centralità della logistica nel commercio ortofrutticolo internazionale e l’importanza di Civitavecchia nei servizi al settore (primo porto in Italia nell’import di banane) in particolare grazie al terminal specializzato CFFT. Musolino ha poi affermato: “Dobbiamo lavorare in cooperazione con tutta la filiera per trovare nuovi modi più efficienti e più sostenibili per esportare il made in Italy e aiutarlo ad entrare sempre di più nei mercati esteri, anche i più lontani”.
Da parte sua, infine, in rappresentanza del CAR, Centro Agroalimentare di Roma, il più grande d’Italia e uno dei principali in Europa, è intervenuto l’operations manager Flavio Pezzoli, per sottolineare l’importanza degli Ortomercati nel lavoro sulla qualità del cibo e sulla sua logistica.
E’ stata una serata peraltro piacevole, in cui si sono degustati i prodotti di alcune aziende partecipanti, come le carote bio in pinzimonio di Veritas Biofrutta e il radicchio rosso in insalata e in risotto di OPO Veneto. Interessante per i buyer esteri che hanno degustato la qualità: provare per credere.
Mariangela Latella
Nella foto di apertura, da sinistra: Gennaro Velardo, Enrica Onorati e Nicola Cilento