Il rilancio del settore pericolo parte dalle varietà club. È questo il progetto che Ilenio Bastoni, presidente di Origine Group, ha anticipato, durante il secondo giorno del World Pear Forum al Futurpera di Ferrara e che sarà il cuore della strategia sulle pere di Origine Group.
Si parte con il lancio di Fred, prima pera con un nome maschile semplice e facile da pronunciare in tutte le lingue. È una varietà rossa, croccante, con una buona resistenza in frigorifero che ci mette tre anni per andare in produzione e nasce per diventare la pera snack da consumare on ghe go.
È stata brevettata un anno fa ed è frutto di una ricerca svizzera che porta la firma di Agroscope, centro elvetico di ricerca pubblica, in collaborazione con l’azienda Varicom.
La varietà (CH 201) ha suscitato l’interesse di un serie di produttori specializzati europei, alla ricerca di alternative del calo di appeal di quelle tradizionali, come la conference prima fra tutte, ma non solo.

“Fanno parte della rete europea di Fred aziende svizzere, francesi, italiane e belghe – ci spiega Alberto Garbuglia, direttore di Origine Group e responsabile di filiera in Spreafico, azienda del gruppo che per prima ha iniziato a testare questa varietà da circa un anno –. Ognuna di esse ha l’esclusiva di produzione e commercializzazione per il proprio Paese, mentre sui mercati terzi o quelli comunitari non aderenti alla rete europea, come Germania e Regno Unito, l’idea è di muoversi sinergicamente”.
Per quanto riguarda l’Italia, tutte le aziende che producono pere, aderenti ad Origine Group, hanno siglato una dichiarazione di intenti con la quale si impegnano a sviluppare i test in campo e ad arrivare alla costituzione di un club nel giro di tre anni quando dovrebbero andare a regime circa 200 ettari di pereti. Sempre se i test in corso daranno anche le risposte commerciali attese.
“In questo modo – ha chiarito Bastoni – abbiamo la possibilità di controllare le superfici, le quantità di prodotto immesso sul mercato e la qualità del prodotto che deve corrispondere a un rigido disciplinare”.
Fred è stata la lanciata per la prima volta a Futurpera ma – trattandosi di una varietà ancora al test di campo (con una decina di ettari piantumati tutti in Emilia-Romagna) – si tratta di un lancio alla produzione e non al mercato.

“Si tratta di una varietà che si conserva bene – precisa Alessandro Zampagna, direttore generale di Origine Group – è che è stata studiata proprio perché resistente al colpo di fuoco batterico. Ha una buona produttività per ettaro anche se non arriveremo mai alle 7mila tonnellate per ettaro della conference prodotta in Belgio”.
Adatta per diventare anche snack
Grazie alla sua buona conservabilità, la campagna potrà andare avanti da settembre fino a marzo mentre la sua croccantezza permette di evitare trattamenti come lo smartfresh e gli “inconvenienti” tipici post-taglio dovuti al succo, che la rende particolarmente adatta alla versione snack. “In questo modo – afferma Zampagna – possiamo proporla al mercato come snack sia tagliato che come frutto intereo anche per andare a colpire il target dei consumatori giovani che, secondo tutti gli studi di mercato, non conoscono la pera”
Fred arriva sul mercato all’indomani del lancio della sua omologa del Gruppo Opera, la Falstaff, a conferma che le due principali aggregazioni presenti sul mercato, pur continuando a camminare su binari paralleli, rimangono competitive tra loro nell’aggressione dei mercati. Peccato che questa logica, soprattutto per il settore pericolo, è la stessa (commercialmente suicida) che spinge le quasi 420mila tonnellate non associate a nessun gruppo (200mila sono quelle di Opera e 80mila quelle di Origine Group) che continuano ad agire sul mercato in ordine sparso, rappresentando una massa critica al contrario, che gioca – cioè – sul ribasso dei prezzi senza alcuna logica.
Mariangela Latella