“Siamo preoccupati per la riforma della Pac che in questi giorni Commissione, Consiglio e Parlamento europeo stanno tentando di approvare”: è quanto sostiene il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro (nella foto).
Nello specifico, desta perplessità l’ipotesi di riduzione del contributo di base per le aziende agricole di maggiori dimensioni e con alti livelli produttivi. Sulla scorta di simulazioni effettuate da Confagricoltura, le aziende più strutturate subirebbero una riduzione immediata dei fondi a loro destinati pari al 15% per arrivare a una quota che oscilla tra il 30 e il 50% entro il 2026; tali fondi inoltre verrebbero indirizzati solo in minima parte alle aziende più piccole con effetti positivi generali molto marginali.
“Penalizzare le realtà virtuose – prosegue Lazzàro – appare francamente una scelta illogica e controproducente che rischia di ripercuotersi anche sui consumatori. La politica agricola comunitaria non può prescindere da un principio cardine che è quello di fornire ai consumatori cibo sicuro, di qualità e in quantità tali da non determinare un innalzamento incontrollato dei prezzi finali e questo è possibile solo sostenendo da un lato la ricerca scientifica e premiando dall’altro gli imprenditori virtuosi.”
Il taglio dei trasferimenti alle imprese agricole a vocazione più imprenditoriale avrebbe inoltre effetti devastanti anche sul fronte occupazionale colpendo proprio quelle realtà che più di altre al momento offrono posti di lavoro e orientano la loro attività ai mercati nazionali e internazionali.
“La Puglia – sottolinea – è attenta a questa tematica proprio perché per tradizione ha uno dei più vasti territori agricoli nazionali e moltissime delle aziende toccate da questo provvedimento operano sul nostro territorio”.
Confagricoltura Puglia chiede quindi che le decisioni riguardanti i pagamenti dei fondi siano facoltative per gli Stati membri e che si presti la massima attenzione al rispetto delle regole e al costo del lavoro (fattori molto diversi tra i vari paesi) sanzionando in maniera decisa e puntuale coloro che guardano ancora all’agricoltura come a una realtà in cui lo sfruttamento del lavoratore è possibile e normale.
“La sostenibilità ambientale – conclude il presidente di Confagricoltura Puglia – è la nuova sfida che gli agricoltori sono chiamati a sostenere e comporterà inevitabilmente nuovi costi di produzione, occorre quindi un’efficace tutela dei redditi di tutte le imprese e un accordo europeo che tuteli la nostra agricoltura. Solo così, conclude Lazzaro, possiamo scongiurare nuove complicazioni burocratiche delle procedure, perché a nostro avviso una riforma è possibile e auspicabile ma non può, né deve, essere a tutti i costi”.