La Borsa patate, nella seduta di venerdì 5 ottobre, ha analizzato alcuni degli elementi salienti che caratterizzano questa campagna, in particolare ha posto l’attenzione sulle disponibilità di patate a livello europeo e nazionale, anche alla luce delle ultime informazioni provenienti dal Nord Europa, facendo poi il punto sulla disponibilità di prodotto stoccato in conto deposito in Emilia-Romagna, dopo tre mesi dall’avvio della commercializzazione. Pur con un andamento climatico caratterizzato da temperature decisamente sostenute del mese di settembre, che non hanno invogliato i consumatori all’acquisto delle patate, la carenza della produzione nel Nord europea e la forte pressione esercitata dalle industrie di trasformazione per accaparrarsi patate da trasformare, fanno pensare ad un mercato con un andamento positivo. Per contro è necessario registrare anche l’abbassamento della produzione di quest’anno stimata in circa il 5%, che di fatto fa salire il costo di produzione per i produttori, già impegnati, insieme alla parte commerciale, al mantenimento di una qualità alta, in grado di soddisfare i consumatori.
Dopo una attenta analisi sui quantitativi e sulle caratteristiche merceologiche disponibili, tenuto conto che la campagna 2018 si è aperta con un mercato interessante (0,27 euro al chilo il primo prezzo di apertura del conto deposito il 20 luglio scorso), favorito anche dalle basse produzioni a livello europeo e da un mercato sgombro di scorte, soprattutto di patate novelle che si sono esaurite velocemente. I partecipanti alla borsa hanno quindi deciso alla luce di quanto esposto di aggiornare il prezzo delle patate destinate allo stoccaggio.
Ribadite le regole applicate al Conto deposito a norma del contratto quadro siglato in Emilia Romagna per il periodo 2017-2020, le parti hanno deciso di fissare un nuovo prezzo per le patate fissandolo a 0,32 euro/kg. Questo valore è riferito a patate di prima qualità resa su camion franco azienda agricola in bins del compratore.
È stata espressa soddisfazione da parte degli operatori firmatari del contratto quadro in merito all’accordo raggiunto, sottolineando che quello di oggi, è il prezzo più elevato, mai raggiunto per il prodotto patata fino ad ora.
L’analisi è stata effettuata dal coordinatore della Borsa Patate Luciano Trentini.