PATTO COLDIRETTI-INTESA SAN PAOLO: 3 MILIARDI PER SOSTENERE IL SETTORE

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Sostenere al meglio un pilastro centrale dell’economia italiana qual è il settore agroalimentare, mettendo a disposizione delle pmi agricole un plafond di 3 miliardi di euro per aiutarle a cogliere meglio le sfide e opportunità del PNRR e offrendo loro anche una serie di prodotti e offerte dedicate per sostenerle nel percorso di crescita sui mercati.

E’ questo il senso dell’accordo siglato oggi da Intesa Sanpaolo e Coldiretti, con la firma del documento di collaborazione apposta, nella sede dell’organizzazione agricola a Palazzo Rospigliosi, nel cuore di Roma, dal presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, e dal responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese. In occasione della sigla dell’accordo Intesa Sanpaolo ha anche inaugurato la nuova filiale Agribusiness presso Palazzo Rospigliosi, in via XXIV Maggio. L’accordo Coldiretti-Intesa Sanpaolo si propone di supportare e valorizzare ancor di più un settore già di peso nello scenario economico nazionale, capace di totalizzare un export di 52 miliardi nel 2021, che vede sei regioni italiane (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Sicilia, Puglia e Campania) tra le prime in Europa per valore aggiunto nel settore agricolo e che assicura all’Italia il quarto posto nel ranking mondiale dei prodotti alimentari di fascia alta. Un settore che ha inoltre tra i suoi punti di forza – come sottolineato dal rapporto Intesa Sanpaolo “Lo scenario per il settore agroalimentare italiano” presentato nel convegno che ha preceduto la firma e a cui ha partecipato anche il ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli – un’imponente schiera (876) di certificazioni IGP/DOP e che brilla nella biodiversità con il 75% del vigneto coperto da oltre 80 vitigni (Francia e Spagna meno di 15 vitigni, ndr) e con il 16% di quota di superficie dedicata al bosco contro il 3% di Francia e 8% di Germania.

Un settore che – ha sottolineato il rapporto – ha davanti le sfide di più investimenti in capitale umano, con il tasso di crescita delle aziende agricole under 35 superiore a quello del totale delle imprese del settore, di intensificare i rapporti di filiera, con il 34% delle imprese agro-alimentari che stanno cercando nuovi fornitori italiani e che si è avviato con decisione verso l’agricoltura 4.0, passando dall’1% del 2017 al 6% del 2021 della superficie agricola coltivata con soluzioni ad alta tecnologia. Una realtà forte e importante quella dell’agroalimentare italiano, ha sottolineato il rapporto, che può ancora crescere in modo significativo e adeguato alle nuove sfide di digitalizzazione e transizione ecologica dettate dall’Europa, e non può quindi assolutamente perdere le opportunità fornite dal Pnrr, come sottolineato dai firmatari dell’accordo.

“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede importanti iniziative e risorse con l’obiettivo di determinare un vero e proprio cambio di paradigma dell’intero settore agroalimentare nazionale. Con l’accordo firmato oggi, Intesa Sanpaolo vuole contribuire a questo cambiamento sostenendo le piccole e medie imprese del settore a compiere un cambio di passo importante nel modo di fare agricoltura, avviando un nuovo futuro, in cui sostenibilità e digitalizzazione siano sempre più centrali – ha dichiarato Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo – Il nostro Gruppo, che collabora da anni con Coldiretti, vuole porsi come acceleratore del Pnrr favorendone sia l’accesso alle misure pubbliche sia con propri strumenti, mettendo a disposizione risorse e i professionisti della propria Direzione Agribusiness, il centro di eccellenza del Gruppo dedicato all’agricoltura”.
“Il Pnrr è fondamentale per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale e noi siamo pronti per rendere l’agricoltura protagonista utilizzando al meglio i fondi a disposizione – ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – In tale ottica, l’accordo con Intesa Sanpaolo rappresenta uno strumento importante per l’accesso al credito delle imprese agricole, sostenendo l’impegno dell’agroalimentare per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Gli sconvolgimenti che la guerra ha portato, hanno evidenziato come produrre cibo e non dipendere dall’estero sia un tema strategico di sicurezza nazionale per un Paese come l’Italia che deve ancora colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti. In tale ottica il Pnrr rappresenta un’opportunità proprio per contribuire a raggiungere l’obiettivo di dimezzare la dipendenza dall’estero aumentando produzione, rese e sostenendo l’innovazione tecnologica e le sinergie di filiera. Ma l’agricoltura può contribuire anche alla promozione di rete energetiche alternative come il fotovoltaico.”

Le aree di intervento dell’accordo riguardano tutte le misure attraverso cui attuare il programma delineato dal Pnrr a sostegno dell’Agrosistema italiano e che prevede importanti stanziamenti con misure a titolarità del Mipaaf, Mite, Mise, Mibac e Ministero Turismo, a partire dai primi bandi relativi ai “Parco agrisolare” e all’“Innovazione e meccanizzazione”, ma anche gli interventi per una migliore gestione delle risorse idriche, per lo sviluppo della logistica e della capacità di stoccaggio e soprattutto per i contratti di filiera. Nello specifico il primo bando mira a favorire l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso la diffusione dell’istallazione di pannelli solari senza consumo del suolo, migliorando la competitività delle aziende agricole. Il secondo prevede di incrementare la sostenibilità di produzione e sicurezza alimentare, introdurre tecniche di agricoltura e di fertilizzazione di precisione, aumentare produttività e competitività delle filiere, a partire dall’ Ammodernamento dei frantoi oleari. I contratti di filiera, invece, partendo dalla produzione agricola, si sviluppano nei diversi segmenti della filiera agroalimentare con un contributo dello Stato concesso per diverse tipologie di investimenti dalla zootecnia al vino, dal grano alla frutta secca, dall’olio all’ortofrutta fino ai fiori.
A supporto delle imprese agricole associate a Coldiretti, Intesa Sanpaolo individuerà le migliori soluzioni per facilitare l’accesso alle iniziative di sostegno pubblico, in particolare per ottenere l’anticipazione dei contributi a fondo perduto e richiedere impegni di firma per abilitare l’inoltro della richiesta di anticipazione del contributo a fondo perduto al Ministero.
Inoltre, laddove il contributo pubblico non dovesse coprire l’intero ammontare dell’investimento, la banca affiancherà le aziende con finanziamenti la cui durata potrà arrivare fino a 30 anni ed importo fino al 100% della spesa, anche con garanzia sussidiaria Ismea e Green di Sace.
Oltre al supporto ai bandi, Intesa Sanpaolo mette a disposizione gratuitamente delle imprese “Incent now” la piattaforma digitale, frutto della collaborazione con Deloitte, che permette di avere informazioni relative alle misure e ai bandi resi pubblici da enti istituzionali nazionali ed europei nell’ambito della pianificazione del Pnrr. Un supporto importante, considerato che, come evidenziato dal rapporto Intesa Sanpaolo, solo il 30% delle aziende agroalimentari italiane conosce le linee programmatiche del Pnrr (e appena il 7% conosce anche i risvolti operativi per lo sviluppo strategico del proprio business) mentre oltre la metà ne ha una conoscenza insufficiente o nulla. “Il nostro primo sforzo – ha spiegato Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo – è stato quello di rendere edotti tutti gli associati di Coldiretti e tutti i nostri clienti delle iniziative e opportunità messe in campo da Pnrr e, come Intesa, abbiamo realizzato due modi di veicolare queste informazione, il primo è quello di una piattaforma tecnologica che, a titolo totalmente gratuito, mette a disposizione dei nostri clienti, semplicemente inserendo la partita Iva, gli elenchi di tutti i bandi disponibili per la specifica azienda e lo specifico progetto, nonché tutte le documentazioni e attività che occorre fare per partecipare a quel bando. Il secondo strumento offerto è mettere a disposizione la nostra rete sul territorio, con più di 700 gestori e un totale di 1000 professionisti, attraverso 250 filiali e centri operativi che ogni giorno fanno incontri e iniziative dedicate per informare su tutti i contesti e formule tecniche per partecipare ai bandi e per essere finanziati”.

Cristina Latessa

Roma

 

Nella foto, da sinistra: Stefano Barrese ed Ettore Prandini

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