Per la pesca e nettarina di Romagna IGP la stagione è iniziata con il piede giusto e per il futuro dell’annata ci sono buone prospettive. Massimo Scozzoli (nella foto), coltivatore forlivese delle drupacee a indicazione d’origine protetta, rimane cauto, dopo le grandi difficoltà delle scorse annate tra gelate e alluvioni, ma non nega che la partenza sia stata più che positiva.
“La qualità del prodotto è davvero ottima, grazie alle condizioni climatiche che finalmente sono state favorevoli – osserva l’imprenditore ortofrutticolo che gestisce trenta ettari di terreno dell’azienda familiare, con piantagioni di pesche e nettarine di Romagna IGP, di cui 12 coperti. La produzione dell’azienda romagnola si aggira tra i 7 e i 9 mila quintali di prodotto. La grande distribuzione fa la parte del leone, rappresentando il canale distributivo dove viene indirizzata la maggior parte delle drupacee. Tuttavia una fetta di mercato è riservata ai centri agroalimentari. Una piccola percentuale poi prende la via dell’estero.

“Siamo partiti a inizio giugno e proseguiremo fino a settembre inoltrato per garantire una continuità produttiva per tutto il periodo estivo. I prezzi finora sono stati sostenuti per tutte le varietà. Siamo soddisfatti”, afferma Scozzoli. “L’andamento favorevole delle quotazioni è stato forse influenzato positivamente da un calo dei volumi, più bassi del 15-20% sulla media”.
Per quanto riguarda il calendario produttivo l’andamento è stato abbastanza regolare, sebbene la tendenza sia all’anticipo. “Ma molto dipende dalle varietà: quelle presenti da più tempo hanno cicli produttivi più regolari, quelle più recenti sono più sensibili al clima. Il denominatore comune vincente per tutte rimane comunque l’IGP. Il marchio è riconosciuto e valorizzato lungo la filiera e dal consumatore finale”.
Emanuele Zanini