Si chiama Co-Fresh e sarà una piattaforma virtuale di distribuzione che permetterà di accelerare la ripresa del canale horeca nella fase post-Covid. È stata presentata, nell’ultima edizione di Ecomondo Digital, da Confagricoltura nell’ambito dei progetti europei di ricerca ed innovazione sulla sostenibilità.
“Il progetto – spiega Daniele Rossi (nella foto), statistico ed economista, nonché presidente del Gruppo Ricerca e Innovazione del Copa Cogeca, delegato di Confagricoltura – nasce da una rete di sette Paesi europei partecipanti ed è finanziato dal programma Horizon 2020 per 7 milioni di euro. È partito due giorni fa ed avrà una durata di 42 mesi al termine dei quali sarà creata la prima piattaforma Co-Fresh che sarà francese, quindi www.co-fresh.fr che permetterà un contatto diretto tra produttori, specie di IV Gamma, e canale horeca o anche gruppi di acquisto”.
Il prototipo di piattaforma che sarà messo a punto da due enti di ricerca, ossia il CNTA spagnolo e l’INRAE francese, sarà poi replicato in tutti i Paesi che partecipano al progetto. Tra questi anche l’Italia che partecipa con l’azienda agricola calabrese Terre di Zoe che si occupa di trasformazione di clementine bio mentre il partner di ricerca è Tecnoalimenti che è una società di Confindustria nata dall’esperienza di Federalimentare. “Si tratta di iniziative – chiosa Rossi – che nascono tutte da una grande alleanza tra le piccole e medie imprese di Federalimenare e Confagricoltura”.
Per la Sagna partecipa il colosso istituzionale Coexphal di Almeria che tradotto in parole povere significa: ‘tutti gli ortaggi della Spagna, o quasi’; per la Francia partecipa la società Florette, azienda leader di IV e V Gamma; per l’Olanda c’è la società Floor specializzata nella produzione di hamburger vegetali per la ristorazione vegana. Ci sono inoltre due aziende polacche di cui una, Arcadius, che produce mele disidratate snack; una ceca, l’Oyster Mushrooms che produce funghi ready-to-eat.
“L’obiettivo del progetto – afferma Rossi – una volta arrivati a costruire, in ogni Paese partecipante, queste piattaforme che permettono di bypassare l’attività di intermediazione e quindi l’assorbimento di valore aggiunto lungo la supply chain, è quello di abbattere del 20% i costi di intermediazione. Il 2% sarà destinato alla piattaforma, mentre il restante 18% verrà distribuito, traducendosi in maggiori margini, tra produttore e ristoratore o gruppo d’acquisto a fronte di possibili riduzioni del prezzo della materia prima. In sostanza, si punta a creare un acceleratore della ripresa, un ‘game changer’ (punto di svolta), del canale horeca, oggi praticamente fermo, una volta terminata l’emergenza pandemica”.
L’impatto sarà diverso da Paese a Paese se si considera che i consumi fuori casa in Spagna arrivano al 50%, in Italia al 30%, in Francia al 20% e nei Paesi nordici al 10%.
Confagricoltura – è stato evidenziato nel webinar di Ecomondo Digital in cui sono stati presentati i progetti europei – è partner qualificato di ricerche e studi europei. Cinque in particolare quelli presentati da Confagricoltura. Tutti mirano a definire: le soluzioni innovative sociali, tecnologiche e organizzative per una migliore catena del valore nei settori lattiero caseario e ortofrutticolo (progetto Fairchain); la creazione di filiere vegetali sostenibili e competitive nei diversi Paesi europei (progetto Co-Fresh); le strategie e le Tecnologie per un’agricoltura europea libera da energia fossile (progetto AgroFossilFree); gli approcci Innovativi per valorizzare economicamente e dal punto di vista ambientale i sottoprodotti agroalimentari nelle diverse realtà di filiera europee (progetto No Agro Waste Now); le future competenze necessarie per la sostenibilità in agricoltura, la bio-economia e la digitalizzazione (progetto FIelds Erasmus+ Blu Print).
Mariangela Latella
(fonte: Freshcutnews.it)