“Bayer – spiega Thomas Zanini, Market Development per il pomodoro da industria di Bayer Crop Science – è molto attiva in ricerca e sviluppo e sta continuando ad investire molto sul pomodoro per ottenere nuovi ibridi che vanno incontro alle esigenze sia del coltivatore sia del trasformatore. Vista l’importanza del pomodoro tondo a livello globale molti sforzi sono concentrati su questa tipologia ma, considerando l’importanza dell’allungato, l’azienda sta lavorando anche su questa referenza”.
Anche nel pomodoro da mercato fresco Bayer dedica notevoli risorse. Diverse sono le tipologie su cui si stanno concentrando gli sforzi del gruppo: datterino e midi plum, con una gamma varietale già affermata, ma anche pomodoro a grappolo, saladette e ciliegino.
Entrando nello specifico delle varietà, per il pomodoro da industria, attualmente Bayer, in Italia, ricopre un ruolo importante nella tipologia allungato con le sue varietà medio-precoci, Docet e SV5197TP, ed Eventus varietà più tardiva. Sono delle cultivar selezionate nel territorio di maggiore interesse per la tipologia, ovvero il sud d’Italia e nello specifico principalmente Puglia e Campania; queste si adattano all’ambiente di coltivazione soddisfacendo le esigenze degli agricoltori e dell’industria.
“Quest’anno – aggiunge Paolo Pesaresi, UPAL Italia ( Unit Portfolio Activavtion Lead) di Bayer Crop Science – è una campagna molto particolare caratterizzata da abbondanti piogge nell’areale del nord. Le precipitazioni stanno comportando dei ritardi nell’inizio dei trapianti ma sicuramente la disponibilità d’acqua non sarà un problema. Al sud, invece, ci sono problematiche relative alla disponibilità di acqua, soprattutto in Puglia, dove tale carenza ha causato una riduzione delle superfici destinate alla coltivazione del pomodoro con un calo importante soprattutto riguardante la tipologia allungata per cui si stima una riduzione significativa della coltivazione di lungo”.
La produzione del pomodoro da mercato fresco è concentrata prevalentemente in Sicilia, motivo per cui Bayer orienta la propria ricerca sull’esigenze agronomiche e produttive di quell’areale. Tra le sfide principali c’è senza fibbio la creazione di varietà di pomodoro resistenti al virus ToBRFV. “Negli ultimi anni si sono fatti importanti passi avanti in questa direzione ed oggi l’azienda dispone di varietà molto promettenti in fase di pre-lancio commerciale. Un’altra sfida, legata al cambiamento climatico, è quella della siccità sempre più ricorrente alla quale Bayer risponde con varietà vigorose che richiedono minori apporti idrici e la proposta di portinnesti con radici robuste capaci di captare l’umidità anche in terreni particolarmente asciutti, oltre ad essere resistenti alle varie patologie telluriche”.
Per il pomodoro da mercato fresco, Seminis è storicamente presente nel segmento del datterino con varietà come SV1201TC e Cikito.
L’ultima varietà inserita in gamma di pomodoro da industria è Barrick, un ibrido della tipologia tonda lanciato tre anni fa. Il pomodoro Barrick si distingue per la sua pianta sana, che mostra un’elevata capacità di allegagione e una buona copertura dei frutti, garantendone la protezione dalle scottature. Questo pomodoro Seminis è dotato inoltre di un pacchetto di resistenze che comprende in particolare Tomato Spotted Wild Virus e nematodi.
“Ogni anno Bayer investe molto in ricerca e sviluppo di nuovi ibridi e il team che lavora sul pomodoro da industria è molto attivo in tutto il Paese nel sostenere e seguire lo sviluppo delle varietà in gamma e siamo fiduciosi nell’attività dei colleghi impegnati nel costituire nuovi ibridi che mirano a soddisfare le esigenze dell’intera filiera del pomodoro.
Per consolidare la leadership nel segmento del datterino da mensa, Seminis lancerà a brevissimo una varietà di datterino, dotata di resistenza intermedia al ToBRFV che andrà a complementare SV1201TC, migliorandone anche la resistenza alle spaccature, l’eleganza del grappolo (con frutti uniformi e buon grado brix) e con potenziale produttivo assicurato da una pianta generativa ed internodi corti”, annunciano dall’azienda.
Un altro segmento dove Bayer focalizza risorse è quello dei midi-plum (30-40g). In questo segmento, per il 2026 è prevista l’introduzione di una varietà con le stesse caratteristiche di Maraskino (leader di mercato del segmento) ma dotata di elevata resistenza al ToBRFV.
Come per la campagna invernale 2024, anche nel 2025 i prezzi pagati all’origine per le diverse tipologie di pomodoro da mensa, non sono stati particolarmente premianti per gli agricoltori. La giusta marginalità è quindi garantita solo da una buona produzione accompagnata da un adeguato livello qualitativo del prodotto. “In questo senso, il mercato richiede e richiederà sempre più varietà con pacchetti di resistenza completi, ma anche con una forte tolleranza agli stress ambientali, in primis alle temperature sempre più elevate nei periodi estivi”.
“Un’arma a disposizione dei coltivatori di pomodoro da mercato fresco è quella dei portainnesti – precisa Pesaresi. La gamma dei portainnesti De Ruiter (Kratofort, Optifort e Maxifort solo per citarne alcuni) non solo proteggono le varietà da malattie del terreno come Fusarium e nematodi, ma la scelta del portainnesto con la giusta combinazione tra vigoria e generatività, permette di ottimizzare le produzioni nei diversi cicli di coltivazione”.
“Il futuro del pomodoro da industria – aggiunge Zanini – sarà sempre più focalizzato sulla qualità del prodotto e sulla sostenibilità ambientali, ovviamente mantenendo l’attenzione sulla resa ad ettaro, la resistenza genetica ai vari patogeni e l’adattabilità alla raccolta meccanica. Proprio in quest’ottica, Bayer negli ultimi anni ha avviato alcuni progetti riguardanti: l’utilizzo più efficiente dell’acqua di irrigazione; il comportamento delle varietà alle alte temperature (allegagione, partenocarpia); qualità dei frutti e del prodotto trasformato, non solo come pH, uniformità, forma, colore, pelabilità, brix ma anche aroma e sapore”. (red.)