È scattata, in anticipo, la raccolta di pomodoro da destinare a pelati, polpe, passate, concentrato e sughi in provincia di Mantova, prima per superficie destinata all’oro rosso a livello lombardo con 4.400 ettari (erano 4.022 nel 2024). Lo rende noto Coldiretti in occasione dell’entrata nel vivo delle operazioni nei territori vocati, a cominciare dalle province di Mantova e Cremona. Tra le zone di produzione più estese, ricorda La Gazzetta di Mantova, il Viadanese-Casalasco, vista anche la destinazione finale del prodotto: l’industria conserviera tra il Casalasco e la provincia di Parma.
Raccolta anticipata
Le macchine raccoglitrici in diverse zone hanno acceso i motori circa una settimana prima rispetto allo scorso anno, sulla spinta dell’ondata di caldo che ha investito la Lombardia tra giugno e luglio. Secondo un primo monitoraggio – precisa Coldiretti – ci si attende una stagione migliore rispetto a quella dello scorso anno, quando nubifragi e trombe d’aria avevano compromesso le rese finali, tagliando anche le produzioni in campo. Resta però da valutare l’impatto del caldo estremo portato dall’anticiclone Pluto a fine giugno: le alte temperature prolungate, infatti, in alcune aree potrebbero aver influito negativamente sulla fase di allegagione delle varietà più tardive, con conseguente riduzione dei frutti maturati. Le testimonianze «La produzione dei precoci è stata buona – afferma alla Gazzetta di Mantova Massimo Sbalchiero – mentre le temperature elevate di fine giugno e inizio luglio hanno rallentato lo sviluppo del prodotto. Abbiamo una folta vegetazione, ma con un numero inferiore di pomodori». Parla di «buona qualità e produzioni più alte rispetto al 2024» anche Stefano Mazzucco, imprenditore di Gabbiana. «Il prodotto è sano, non ci sono problemi fitosanitari e la qualità risponde per ora alle attese – dichiara Mazzucco – Sul piano della quantità i conti li faremo alla fine, ma la campagna è partita meglio dell’anno scorso».
I dati economici
Il pomodoro è un comparto chiave dell’agroalimentare: un settore che a livello lombardo vede i circa 10mila ettari di terreni coltivati concentrati per oltre il 70% tra le province di Mantova e Cremona. A livello nazionale, secondo l’analisi di Coldiretti, il comparto ha generato 5 miliardi di fatturato lo scorso anno: la filiera coinvolge circa 7.000 aziende agricole, oltre 100 imprese di trasformazione e 10.000 addetti, distribuiti su circa 70.000 ettari coltivati.
I consumi
Sul fronte dei consumi si inserisce il fenomeno dell’import di derivati del pomodoro dalla Cina che interessa ormai tutta l’Europa. Secondo Coldiretti «la crescita della produzione di pomodoro da industria di Pechino con consumi interni che rimangono molto bassi pesa sui mercati internazionali. Per tutelare le imprese agricole italiane occorre garantire una piena valorizzazione del prodotto nazionale. Ciò sarà possibile solo attraverso un sistema di etichettatura di origine obbligatorio a livello Ue e la garanzia del principio di reciprocità delle regole sanitarie e sociali».



