L’Africa meridionale è un’occasione importante per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese di Confapindustria Emilia Romagna e Pomorete, la filiera italiana del pomodoro. È il bilancio della missione, organizzata dalla Regione Emilia Romagna, in Sudafrica, nella Provincia del Gauteng.
“La Regione – ha affermato Dario Squeri, presidente di Pomorete – ha posto l’attenzione su Paesi con grande potenziale di crescita. Per Pomorete, si tratta di un’occasione per trasformare in investimenti concreti quello che è il know how dell’intera filiera del pomodoro. Un bagaglio di competenze che riesce a esprimere attraverso il contributo delle 15 aziende del network. Collegate tra loro, le imprese possono esprimere un potenziale di sviluppo. Oggi, il know how è la chiave di ingresso in ogni processo di internazionalizzazione, per presentarsi su nuovi mercati”.
Pomorete è nata all’interno di Confapindustria Piacenza. Il direttore Andrea Paparo, che ha partecipato alla missione, sottolinea come “il viaggio sia stato l’occasione anche per promuovere altri settori di eccellenza di Confapindustria quali la meccanica, con le macchine per il food processing, quelle utensili, quelle per il packaging o la raccorderia e il piping”.
La missione ha consentito di stringere rapporti con imprese e istituzioni sudafricane che potranno portare partnership e il reperimento di capitali pubblici e privati per realizzare progetti concreti non solo in Sudafrica, ma anche nei Paesi limitrofi.
La Regione, guidata dall’assessore all’Agricoltura, Simona Caselli, ha identificato alcuni punti su cui la Rete lavorerà: rapporti con Sace (Assistenza all’export e all’internazionalizzazione) per stabilire contatti con partner imprenditoriali; promozione di progetti di crescita imprenditoriale nel settore agrifood e possibilità di accesso ai finanziamenti pubblici sudafricani; eventuale cofinanziamento, da parte della Regione, di uno studio di fattibilità nell’ambito del programma di assistenza tecnica su Agricoltura e Sicurezza Alimentare.
“È stata un’esperienza interessante, è andata bene – spiega Paparo – abbiamo avuto un incontro ristretto con il premier del Gauteng, David Makhura e in generale abbiamo riscontrato la disponibilità a collaborare e sviluppare business. Pomorete ha presentato il network di 15 imprese in grado di operare in diversi settori: dallo studio e ricostituzione dei suoli, alla trasformazione, alla vivaistica, alla fertirrigazione, alla commercializzazione, alle macchine per la raccolta e alle macchine per l’industria. Competenze che Pomorete sta già riversando nello Zambia, dove sta per concludere un progetto per la coltivazione di pomodori e per la realizzazione di uno stabilimento che produrrà conserve”.
Attività produttive, agricoltura, climate change: l’Emilia-Romagna si confronterà su un modello di crescita sostenibile con i territori più avanzati del mondo: anche la provincia del Gauteng sarà tra i protagonisti del Summit che la Regione organizzerà a ottobre2018, a Bologna, invitata insieme ai governi locali di Assia (Germania), California (Stati Uniti), Guandong (Cina) con cui la Regione ha già sottoscritto accordi di cooperazione. È uno degli risultati della missione istituzionale in Sudafrica appena conclusa. Al centro della visita a Johannesburg, il meeting bilaterale con il presidente della Provincia del Gauteng, David Makhura. Il faccia a faccia tra istituzioni ha portato alla definizione di un Programma di lavoro per il 2017 e il 2018 e alla collaborazione a progetti di gestione delle risorse idriche per contrastare il cambiamento climatico, programmi scientifici tra Università, sviluppo di servizi per l’agricoltura e per le filiere agroalimentari.