“Siamo pronti a fare la nostra parte con un forte impegno per garantire la sicurezza alimentare in Europa, in termini di disponibilità, convenienza e accessibilità per tutti, coniugando i tre pilastri della sostenibilità: economico, ambientale e sociale. Ma è necessario riconoscere il giusto reddito agli agricoltori”.
L’appello a riconoscere il giusto reddito agli agricoltori europei, nella considerazione che hanno un ruolo chiave nel garantire sicurezza alimentare e la tutela del territorio, è giunto dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti (nella foto), che è anche vicepresidente del Copa, intervenuto in rappresentanza delle organizzazioni agricole europee alla conferenza “European Farmers’ Deal” organizzata al Parlamento europeo dal Gruppo del Partito popolare europeo. Il secondo panel del convegno è stato dedicato interamente alla questione dalla critica questione dei redditi degli agricoltori, ancora oggi fortemente penalizzati nella catena del valore della filiera alimentare. Sulla questione è intervenuta anche Diana Lenzi, sempre di Confagricoltura ed ex presidente del Ceja, l’Organizzazione dei Giovani agricoltori europei, che ha osservato come “non ci sia sostenibilità senza una adeguata profittabilità e, alla luce delle recenti problematiche verificatesi sui mercati, dal caro-energia all’inflazione e fenomeni speculativi, sappiamo che non è mai stato così arduo come oggi avere stabilità finanziaria in agricoltura”.
La ricetta per supportare gli agricoltori, secondo il presidente di Confagricoltura e vicepresidente Copa Massimiliano Giansanti, che ha peraltro salutato positivamente il riconoscimento al ruolo centrale dell’agricoltura e alla sua importanza nell’agenda Ue giunto dalla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen nel recente discorso sullo stato dell’Unione europea e nello stesso intervento da lei svolto alla conferenza del Ppe, è “investire in ricerca, innovazione e nuove tecnologie, favorire il ricambio generazionale, investire nelle aree rurali e migliorare le infrastrutture e i servizi. Dobbiamo investire nelle 4F: food/feed/fuels/fibres”.