Il Consorzio di tutela del radicchio rosso di Treviso Igp prende posizione rispetto ad un comunicato dell’ufficio stampa di Confagricoltura Padova diffuso nelle ultime ore nel quale si fa riferimento a prezzi stracciati di vendita del comparto radicchi (leggi news).
“Il contenuto del comunicato crea confusione e danneggia la filiera produttiva dei radicchi ad Indicazione geografica protetta – afferma Andrea Tosatto, presidente del consorzio – e non è la prima volta che succede; si continua infatti a confondere il radicchio generico, quasi sempre proveniente da fuori zona di produzione con i radicchi Igp. La comunicazione è fondamentale nel mercato di oggi e paragonare, o meglio chiamare Treviso o Trevigiano, un radicchio qualsiasi, proveniente magari dal centro Italia o addirittura dall’estero prodotto con seme ibrido, non ha nulla a che vedere con il prodotto proveniente dall’area classica (e tipica) di produzione, posta a cavallo delle province di Treviso, Venezia e Padova”.
“A fare la differenza da un radicchio qualsiasi, è il territorio di produzione – continua – Il Radicchio di Treviso igp viene prodotto in un areale ricco di risorgive, requisito fondamentale per l’Igp, e composto dai territori di 41 comuni per la varietà Treviso Precoce e addirittura di solo 24 comuni per la varietà radicchio di Treviso Tardivo, più noto e difficile da produrre. Una qualità garantita dal bollino Igp bollino che permette la completa tracciabilità di filiera e sulla quale vigila il Csqa quale ente di certificazione terzo”.
Un consorzio che oggi conta 135 soci e che dal 1996 è impegnato nella produzione di valore immettendo nel mercato un radicchio coltivato a regola d’arte, dolce e croccante, che grazie alle sue caratteristiche organolettiche e alle imprescindibili tecniche produttive si differenzia chiaramente nel prezzo. Un prezzo, quello del comparto ortofrutticolo, sempre soggetto a continue fluttuazioni nel corso della stagione a causa dei fattori limitanti tipici del settore come dall’andamento climatico o deperibilità del prodotto. Un comparto che nella sua totalità però, incluse le criticità, riesce a dare risposte ai produttori con prezzi mediamente remunerativi nel corso del tempo e assolutamente distanti dai prezzi indicati nel ridetto comunicato stampa diffuso ieri.
In merito il presidente Tosatto chiude sottolineando: “Produttori e confezionatori aderenti al consorzio, nella consapevolezza che la sostenibilità economica della filiera passa anche attraverso una strategia di organizzazione efficace dell’offerta verso la distribuzione ed i consumatori, continueranno a produrre e lavorare senza scendere a compromessi con la qualità e la salubrità del prodotto”.