PROGNOSFRUIT, TUTTI I DATI: MELE STABILI IN EUROPA, LIEVE CALO PER L’ITALIA CHE PERDE IL 25% DI PERE

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Alla conferenza Prognosfruit 2025 di oggi, in Francia, WAPA ha presentato le previsioni annuali per la stagione 2025/2026. La produzione di mele nei principali Paesi dell’UE dovrebbe rimanere quasi identica ai volumi dello scorso anno, raggiungendo 10,5 milioni di tonnellate (-0,1%), pur restando al di sotto della media triennale e quinquennale del 7,5%. La Golden Delicious, varietà principale del comparto mela, registrerà un leggero calo (-0,9% a 2,06 milioni di tons), mentre la Gala si stabilizza a 1,43 milioni di tons. Red Delicious e Idared sono previste in forte calo rispettivamente del -19,2% e -8,8%.

Per quanto riguarda le pere, la produzione nell’UE è prevista in crescita dell’1,4% su base annua, raggiungendo 1,79 milioni di tons, pur rimanendo del 2,5% al di sotto della media triennale. La produzione italiana è attesa in forte calo (-24,7%), compensata da importanti aumenti in Belgio (+32,1%) e nei Paesi Bassi (+8,1%). Le pere Conference aumenteranno del +15,6% a 857.368 tons, mentre la produzione di William BC diminuirà del 16,7%.

Per Assomela, i dati presentati al Prognosfruit indicano che la stagione che sta partendo in questi giorni, ha buone potenzialità per risultare positiva per i produttori di mele, nonostante le diverse problematiche che sono state sottolineate anche durante il convegno svoltosi in Francia: la disponibilità sempre in calo di prodotti fitosanitari, il cambiamento climatico e le maggiori restrizioni a livello produttivo, la situazione europea che spesso manca di uniformità, e le continue tensioni globali che minacciano la stabilità del mercato.

Ciò nonostante, le previsioni di produzione lasciano il comparto melicolo ottimista per la stagione entrante, dove ci si aspetta condizioni in linea con l’anno concluso, per quanto riguarda il mercato fresco e quello del trasformato, nel quale influirà la mancanza di prodotto di diversi paesi extra UE, come la Turchia. La produzione stimata, che si allinea a quella dell’anno precedente, lascia aperta una suggestione: che questi numeri rappresentino ora il nuovo potenziale produttivo europeo.

La produzione di mele in Italia
Per l’Italia, la produzione totale è stimata in 2.248.025 tonnellate, con un calo del 3% rispetto allo scorso anno. A livello regionale, analizza Assomela, si registra un aumento della produzione in Trentino (+5%), mentre è previsto un leggero calo in Alto Adige (-3%) e nella maggior parte delle altre regioni. Particolarmente significativa la flessione attesa in Piemonte (-15%), che segue un’annata 2024 caratterizzata da rese elevate. In Veneto, la produzione dovrebbe diminuire dell’11% rispetto al 2024, anche a causa di danni provocati dalla grandine. Emilia-Romagna prevede un lieve calo rispetto al 2024 (-6%), così come il Friuli (-5%).


La situazione varietale in Italia
Si segnala una crescita della Golden Delicious del 3%, che raggiunge una produzione di 688.326 tonnellate, recuperando dopo i livelli particolarmente bassi registrati nel 2024, ma ancora al di sotto del potenziale storico. In aumento anche le varietà protette (club), mentre le varietà tradizionali mostrano un calo generalizzato. In particolare, la Red Delicious registra una flessione del 21%, attestandosi a 156.366 tonnellate: si tratta del livello più basso mai registrato per questa varietà. Sono previste riduzioni significative anche per la Gala (-7%) e per la Granny Smith (-16% rispetto al 2024). La Fuji perde terreno rispetto allo scorso anno (-3%), con una produzione stimata di 157.488 tonnellate.

La Cripps Pink registra un aumento del 3% sul 2024, superando le 130.000 tonnellate e segnando un nuovo record produttivo. Anche le altre varietà club confermano la loro crescita, con una produzione complessiva superiore alle 300.000 tonnellate, in aumento del 10% rispetto allo scorso anno.

Dal punto di vista qualitativo, l’andamento climatico in Trentino-Alto Adige è stato nel complesso favorevole, fatta eccezione per alcune aree del Trentino colpite da episodi di grandine. Le condizioni meteorologiche, generalmente fresche e regolari, hanno favorito un buon sviluppo delle caratteristiche organolettiche dei frutti, in linea con quanto osservato nel 2024. Anche il periodo di raccolta si è svolto in modo regolare, sia rispetto alla media che all’annata precedente.

In Piemonte si rilevano frutti di buon calibro e ottima colorazione. Situazione diversa in Veneto, dove recenti eventi climatici avversi, come grandinate e la presenza di ticchiolatura, hanno determinato una riduzione dell’offerta per tutte le varietà, salvaguardando però la qualità per la produzione presente.
In Emilia-Romagna la produzione risulta nel complesso buona, così come in Friuli-Venezia Giulia, dove calibro e colorazione sono generalmente nella norma. Tuttavia, alcune zone del Friuli hanno sofferto da piogge intense durante la fioritura e l’allegagione.

Ad oggi, conclude Assomela. si stima che la quantità di mele destinate al mercato del fresco sarà pari a 1.958.511 tonnellate, in leggero calo rispetto allo scorso anno (-2%), ma sostanzialmente in linea con la media degli ultimi quattro anni.

Produzione UE più bassa rispetto alle medie passate: tra sfide climatiche e transizione varietale

La minore produzione rispetto alle medie degli anni precedenti, è stato detto in Francia, riflette le sfide continue legate alla resa: eventi climatici estremi, strumenti agronomici limitati, transizione verso varietà migliori ma meno produttive, o la conversione al biologico.

Una stagione orientata all’equilibrio di mercato, ma persistono rischi

Il raccolto stabile dell’UE, è emerso a Prognosfruit, fa sperare in un mercato equilibrato — in grado di coprire la domanda interna, il commercio intra-UE, la trasformazione e le esportazioni. Mentre USA e India prevedono una leggera crescita, la produzione in Cina e in regioni vicine all’UE come Turchia, Serbia, Moldova e Ucraina dovrebbe calare, modificando potenzialmente le dinamiche di mercato in Medio Oriente, Asia Centrale, India e Sud-est asiatico.

Philippe Binard. Nella foto di apertura, il presidente di Assomela Ennio Magnani e il vice Georg Kössler.

Philippe Binard, segretario generale di WAPA, ha dichiarato: “Nonostante una previsione produttiva stabile, il settore affronta incertezze preoccupanti. Variabilità climatica, strumenti limitati per la biosicurezza, carenza di manodopera, costi crescenti non sempre compensati dai prezzi di mercato, instabilità geopolitica, volatilità commerciale e delle valute stanno offuscando la visione a lungo termine. È fondamentale un’Unione Europea forte, con un Mercato Unico basato su regole comuni, soprattutto ora che le tendenze politiche si orientano verso una maggiore sussidiarietà, mettendo a rischio la competitività e creando distorsioni tra produttori europei.”

Il settore mela e pera chiede stabilità, investimenti e politiche chiare e coerenti

La conferenza Prognosfruit è stata un’occasione per i leader del settore per ribadire che prevedibilità e stabilità sono fondamentali per mantenere la competitività del comparto frutticolo dell’UE e la sua attrattività per gli investimenti.

Con il futuro della Politica Agricola Comune (PAC) in fase di definizione, i produttori di mele e pere esprimono crescente preoccupazione per i tagli proposti al bilancio del Quadro Finanziario Pluriennale dell’UE 2028–2034 e per la decentramento delle responsabilità verso gli Stati membri, che rischia di smantellare i principi fondamentali di una politica agricola comune. Questi cambiamenti potrebbero limitare la capacità dei produttori europei di affrontare le sfide condivise in modo efficace.

Luc Vanoirbeek, presidente del Gruppo di lavoro ortofrutta di COPA-COGECA, ha sottolineato: “La semplificazione e la competitività possono essere promosse in molti modi: riducendo la burocrazia, armonizzando strumenti come la valutazione dell’impronta ambientale e avanzando verso un’autorizzazione paneuropea dei prodotti fitosanitari. Questi passi sono essenziali per sostenere i produttori. Non ci sarà cibo senza agricoltura. I decisori politici devono riconoscere che frutta e verdura, comprese mele e pere, sono centrali per raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la sovranità alimentare, affrontare le sfide climatiche, migliorare le condizioni rurali e offrire un elevato valore nutrizionale con un impatto ambientale minimo.”

Mele e pere: colture strategiche per il futuro dell’Europa

Con un valore economico combinato di oltre 10 miliardi di euro, mele e pere sono non solo motori economici chiave, ma anche fondamentali per la sostenibilità ambientale e sociale. A Prognosfruit 2025, il settore ha rinnovato la richiesta di politiche chiare, accesso a strumenti agricoli moderni e la fine della narrazione negativa sull’uso responsabile dei fitofarmaci.

Per garantire il successo futuro, i leader del settore hanno invitato le istituzioni europee a creare un ambiente coerente e favorevole al business per stimolare i consumi e mantenere la forza del settore sia nei mercati interni che internazionali.

Prognosfruit 2026 si svolgerà dal 5 al 7 agosto 2026 in Germania: sarà l’edizione numero 50 (red.)

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