“L’era della rivoluzione vegetale è iniziata ed è guidata dal 37% di italiani tra vegetariani (l’8%) e flexitariani (29%) ossia coloro che riducono progressivamente il consumo di carne”.
A segnalarlo è stato Claudio Scalise (nella foto), direttore di SGMarketing, nella sua analisi di mercato preparata in esclusiva per l’edizione 2018 de ‘I Protagonisti dell’ortofrutta’, presentata nell’intervento dal titolo “La rivoluzione vegetale nei consumi e le opportunità di successo per l’ortofrutta che cambia”.
Estratti, centrifugati, insalate, zuppe pronte, succhi e spremute freschi al 100% hanno conquistato il posto di piatto principale della giornata per quasi il 38% degli italiani, circa a 23 milioni di persone.
Un terzo di questo target (11%) è rappresentato dai millennials, consumatori di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che guidano questa rivoluzione che determina grandi cambiamenti anche sul fronte della distribuzione e della gestione dei reparti F&V.
“In risposta ai crescenti trend di consumo ortofrutticolo – spiega Scalise – che si son verificati, nota importante, proprio durante la più grande crisi economica del nostro Paese, sta cambiando anche l’approccio dei retailer. Un passaggio inevitabile se si considera che il 56% del bilancio dei punti vendita della Gdo è dato proprio dai prodotti freschi. Non solo ortofrutta che rappresenta il 13% di questa fetta, ma anche macelleria, gastronomia, ecc. L’attenzione a questo aspetto è un fattore determinante del successo economico del supermercato”.
Tutto ciò, in termini numerici si traduce nel fatto che assistiamo, nei punti vendita, ad una nuova segmentazione dell’offerta determinata dalla necessità di recuperare marginalità incrociando da un lato le esigenze del consumatore e dall’altro cercando di riposizionarsi offrendo prodotti ad alto contenuto di servizio ossia Bio, Premium e Benessere di prima gamma evoluta, IV gamma di frutta, e V gamma F&V.
“L’80% delle catene della Gdo italiana – continua Scalise – ha dichiarato di volere aumentare le confezioni F&V di IV gamma e V gamma confermando il ruolo della private label quale driver della crescita dei consumi ortofrutticoli. Inoltre, le prime venti catene italiane stanno provando a riposizionare il reparto ortofrutta su nuovi parametri quali l’innovazione di prodotto, ad esempio, la stagionalità, la territorialità, l’italianità e le linee premium in risposta ad una crescente attenzione dei consumatori alle proprietà salutistiche di quello che mangiano che hanno raggiunto la stessa importanza del gusto”.
Il 60% degli italiani considera il mangiare un vero piacere ma cresce la quota dei consumatori (58%) che pensa all’aspetto salutistico nella convinzione ormai assodata che la maggior parte delle malattie siano causate da una cattiva alimentazione. Durante la settimana, il 52,3% del campione intervistato, ha dichiarato di mangiare sano ed equilibrato ed il 31,4% che ci prova anche se non sempre ci riesce. Questa proporzione si ribalta nel week end, quando i consumi si spostano fuori casa, con il 19,3% che cerca di mangiare sano ed il 40,7% che vorrebbe ma non sempre ci riesce.
Mariangela Latella