PROTESTA DEI GROSSISTI AL CAAT, AL MERCATO DI TORINO GLI STAND RIMANGONO CHIUSI

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Per la prima volta nella sua storia, oggi, martedì 15 luglio, gli stand del CAAT, Centro Agroalimentare di Torino, sono rimasti chiusi completamente. E’ il risultato della protesta dei grossisti contro “l’ennesimo, ingiustificato aumento degli oneri imposto dal CAAT”, spiegano in una nota gli operatori dell’ingrosso, che definiscono la giornata “memorabile”.

L’iniziativa, promossa da APGOAssociazione Piemontese Grossisti Agroalimentari, ha riscosso un’adesione pressoché totale da parte di tutti gli operatori economici che gravitano nel e attorno al centro mercatale: “grossisti, aziende di movimentazione, produttori diretti e persino numerosi clienti si sono schierati compatti a sostegno delle ragioni della protesta, dimostrando una coesione e una determinazione mai viste prima”, spiegano da APGO.

“La partecipazione massiccia e convinta testimonia il malessere profondo che serpeggia tra le imprese del Centro”, afferma il presidente di APGO Stefano Cavaglià, che rilancia l’appello all’Ente Gestore del CAAT per l’apertura immediata di un tavolo di confronto. L’obiettivo è chiaro: rivedere i contratti di locazione e definire, in maniera condivisa, le strategie di sviluppo del Centro al fine di restituire sostenibilità e dignità agli operatori del settore.

Nel mirino dell’associazione c’è in particolare “l’ingiustificato e insostenibile incremento del 30% degli oneri di comprensorio e del 50% del costo di ingresso giornaliero dei clienti. Maggiori costi che si innestano su affitti già aumentati negli ultimi due anni di circa 400.000 euro, raggiungendo un totale di quasi quattro milioni di euro”.

“Quella di oggi è stata una mobilitazione senza precedenti, che ha dato voce a un disagio strutturale ormai non più tollerabile. I costi continuano a lievitare, mentre la qualità e l’efficienza dei servizi offerti restano ben al di sotto delle aspettative e delle necessità operative degli operatori del comparto ortofrutticolo”, affermano ancora dall’associazione dei grossisti piemontesi.

APGO auspica l’immediato avvio di un dialogo fattivo da parte dell’Ente gestore. “La protesta di oggi non è un punto di arrivo, ma un potente messaggio: il futuro del Centro Agro Alimentare di Torino deve passare per il rispetto e la valorizzazione di chi lo anima ogni giorno con il proprio lavoro”.

Il Caat conta 79 aziende grossiste insediate, 22 operatori di movimentazione, 150 produttori locali delle province di Torino, Cuneo e Asti, commercianti dei 46 mercati rionali della Città di Torino, commercianti al dettaglio piemontesi e delle regioni limitrofe (Valle d’Aosta e Liguria), associazioni di categoria. Sono 550.000 le tonnellate di merci trattate ogni anno, le transazioni commerciali ammontano a 550 milioni di euro.

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