Si sta profilando una stagione complicata per il radicchio, condizionato ancora una volta dal clima non favorevole.
Nonostante ciò Cristiana Furiani, responsabile commerciale della veronese Geofur, vuole vedere il bicchiere mezzo pieno. “È innegabile che le difficoltà ci sono e ci sono state”, premette la manager dell’impresa veneta, specializzata nella produzione e commercializzazione di radicchio. “Il caldo estivo ha creato problemi nei trapianti, mentre le piogge autunnali ha causato marciumi dell’apice radicale più elevati rispetto alla media. Questi fattori hanno condizionato la campagna con ritardi nella raccolta e volumi inferiori alla media”, aggiunge Furiani, che però non perde la fiducia, anzi. “Nonostante ciò – osserva – sono ottimista per i prossimi mesi. Il prodotto sta recupendo: è bello, la qualità aumenta. Ci sarà più radicchio fresco. Non ci saranno i volumi di altre annate ma saremo in grado comunque di soddisfare le richieste dei clienti con forniture costanti e continuative. In tale contesto per forza di cose comunque i prezzi dovranno compensare le perdite avute”.

Geofur gestisce circa 400 ettari, la maggior parte dei quali in Veneto e un’altra parte significativa nelle Marche. Dopo aver concluso con la produzione veneta ora la raccolta si sta concentrando sugli areali marchigiani, dai quali Furiani punta ad ottenere buoni risultati.
Nel frattempo l’azienda scaligera si sta preparando per Fruit Logistica, in programma a Berlino dal 5 al 7 febbraio. “In fiera, oltre ai nostri radicchi e alla birra al radicchio, sempre più apprezzata, porteremo una novità che valorizzerà il prodotto trasformato. Una sorpresa che siamo convinti potrà essere molto gradita”.
Emanuele Zanini
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