REGOLAMENTO PESTICIDI, LA BUROCRAZIA UE FA RETROMARCIA. GRAZIE AI TRATTORI (E ALLE ELEZIONI EUROPEE IN ARRIVO)

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di Lorenzo Frassoldati *

Sull’apertura di Fruit Logistica 2024 piove come una bomba la notizia che Ursula von der Leyen a nome della Commissione UE ha proposto il ritiro del regolamento Sur (Sustainable Use Regulation) sui pesticidi (leggi news), quello secondo cui l’Italia avrebbe dovuto ridurre in pochi anni di oltre il 60% l’uso dei fitofarmaci (senza disporre di valide alternative). Amen. E’ il primo vero grande risultato della mobilitazione dei trattori in tutta Europa. Poiché questo regolamento era stato proposto dalla Commissione stessa, la Von der Leyen non lo rinnega, ovviamente. Serviva, ha detto al Parlamento europeo riunito a Strasburgo, “per ridurre i rischi dei prodotti fitosanitari chimici. Ma la proposta è diventata un simbolo di polarizzazione. E’ stata respinta dal Parlamento europeo. Non si registrano più progressi nemmeno in seno al Consiglio. Quindi dobbiamo fare qualcosa”. E voilà, retromarcia è fatta.

Miracolo dei trattori che hanno assediato Bruxelles, ma anche miracolo dell’aria che tira sulle elezioni europee del prossimo giugno con la baronessa tedesca che non fa mistero di volersi ricandidare alla guida della Commissione, magari con un’altra maggioranza.

Ovviamente il tema resta, e “per andare avanti, servono più dialogo e un approccio diverso. Su questa base, la Commissione potrebbe avanzare una nuova proposta, con un coinvolgimento molto più maturo delle parti interessate”, dice la presidente. Insomma, la burocrazia comunitaria fa autocritica, l’obiettivo resta giusto ma il metodo era sbagliato, bisogna partire dal basso, “non siamo stati abbastanza convincenti” con  gli agricoltori. Ne riparleremo, magari usando l’arma più persuasiva degli “incentivi pubblici”.

Tirano un sospiro di sollievo le organizzazioni agricole in tutta Europa, e anche in Italia, l’unico Paese dove la protesta è stata realizzata in contrapposizione con i tradizionali sindacati agricoli (non a caso una delle tante sigle, forse la principale, si chiama CRA-Agricoltori traditi). Questa la notizia del giorno, che fa il paio con quella sul trilogo in corso in tema di imballaggi (Consiglio, Parlamento e Commissione) dove se l’aria che tira è questa, potrebbero arrivare altre buone notizie per il mondo dell’ortofrutta. Anche qui, ringraziamo le prossime elezioni europee. Adesso tutti rivendicheranno e metteranno il cappello sulla svolta della Commissione UE. La mia impressione è che se non fossero scesi in marcia i trattori in tutta Europa, non ci sarebbe stata una decisione così dirompente. In sostanza, la burocrazia comunitaria è stata sconfitta non dal buon senso, o dalle motivate ragioni del mondo agricolo, ma dalla rabbia dei produttori di mezza Europa e dai loro trattori.  Adesso aspettiamo la reazione del mondo ambientalista, che ci sarà. Anche perché i temi oggetto della protesta sono tanti, a partire dalla burocrazia oppressiva, le troppe aperture all’import ecc. E in Italia aggiungiamo la gestione di rischi (coi soldi che ci sono ma non arrivano) e il tema delle pratiche sleali che continuano ma che non vengono sanzionate (anche perché quasi nessuno le denuncia).

L’ortofrutta europea, che da domani si incontra a Berlino con i colleghi produttori di tutto il mondo, oltre al business avrà qualcosa di cui parlare. Anche nella tradizionale serata in ambasciata, quest’anno molto più ‘ecumenica’ degli altri anni, dove accanto a Fruitimprese e Confagricoltura ci saranno anche tutte le altre organizzazioni sindacali ufficiali. Un piccolo ‘volemose bene’, un segnale dei tempi. Forse. Gli espositori italiani a Fruit Logistica dovrebbero essere la maggioranza, anche prima degli spagnoli, come sempre. Saremo frantumati e divisi, come sempre. Non faremo squadra, come sempre. Le  ’piazze Italia’ sono addirittura due. Comunque, buona fiera a tutti e buon business.

* direttore Corriere Ortofrutticolo

l.frassoldati@alice.it  

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