Da Gian Battista Ronza, operatore ed esperto di filiera ortofrutticola, riceviamo e volentieri pubblichiamo:
“La scarsa disponibilità di managerialità specifica del settore ortofrutticolo e le scelte non sempre azzeccate della rete distributiva rallentano una visione di lungo termine; non sfruttando a pieno il momento attuale molto propizio in termini di reddittività /utili, una parte della grande distribuzione italiana non riesce ancora a fare scelte definitive. Cosa fare? Ristrutturare o aprire nuovi punti vendita? Dove, di che metrature, aggiungere un nuovo format d’insegna per distinguersi dall’insegna tradizionale? Sicuramente si sta facendo molto ma non c’è certezza che siano le scelte definitive. In Italia la disfida dei Discount continua (100 pdv x ogni milione di abitanti), superati già i 6.000 punti vendita In Italia. !! la media UE è di (71).
Solo in Francia la cifra si dimezza (49), perché? Sicuramente Michel Edouard Leclerc ( 24% di volume) ha trattato l’argomento già parecchi anni fa ed ora ha avuto ragione; in Spagna e Portogallo invece si è passati al braccio di ferro e Juan Roig, patron casalingo di Mercadona ( 26% di volume in Spagna) la sta spuntando contro la concorrenza estera qualsiasi. In Italia i numeri danno ragione a tutti, ma occhio alla saturazione eccessiva dei bacini d’area, potrebbe diventare un boomerang.
C’è una sovrapposizione di canale distributivo degli spazi; i discount con i 100/1500 mq attuali stanno insidiando i supermercati storici, quelli di quartiere e di paese dai 4.000 abitanti in su. Cosa fare? Usare quelli già esistenti e ottimizzare la proposta con un assortimento più essenziale ed accattivante in termini di prezzi netti e possibilmente con poche variazioni senza tanti sconti e ribassi? Direi che sarebbe quasi certo l’esito positivo; il consumatore oggi predilige e cerca questo…perché lasciarlo scappare di casa? Se poi gli dai anche un’ortofrutta, come intendo io (del 20% minimo del pdv) aumenti anche le vendite food e degli altri freschi in quanto ti sei portato in casa nuovi clienti attratti dal reparto immagine/presentazione del pdv.
Io provengo dalla produzione di orticole, sono passato dai mercati generali all’ingrosso di vendita, quelli di produzione, agli acquisti per Do ed anche Gdo, credetemi vedere certi banchi in alcune Gdo ed in tanti Discount oggi non è gratificante. Oltre ai prezzi sproporzionati al confronto di cosa percepisce il produttore, la qualità nelle migliori delle ipotesi è “ solo mercantile “, poi abbonda la seconda e terza scelta scalibrata e segnata per la frutta e formati fuori misure per le verdure; le trattative sono quasi sempre mirate a tirare sul prezzo e così vengono meno i fattori determinanti della qualità, della freschezza e della provenienza territoriale. Va considerato anche che parte della prima scelta e quella extra il produttore deve collocarla in altri canali più remunerativi e non sempre combaciano le proporzioni delle richieste. In certo punti di vendita si nota anche la rotazione prodotto errata e così gli sfridi volano alle stelle. Il prodotto va anche “trasmesso” non solo esposto al cliente”.
Gian Battista Ronza
Esperto di filiera Ortofrutticola