Il Convegno organizzato dalla cooperativa Sant’Orsola assieme alla fondazione Tosoni, Cia, Coldiretti e Confagricoltura del Trentino ha messo al centro gli aspetti economici, fiscali, giuslavoristici e finanziari che coinvolgono le aziende agricole. L’appuntamento, giunto alla seconda edizione, ha mirato a fare chiarezza ed a fare emergere nuove occasioni per il settore.
“Competere per custodire: essere impresa agricola al tempo della post-modernità” il titolo del Convegno, scelto per fungere da stimolo al rinnovamento del comparto, ha sottolineato il presidente della Sant’Orsola Silvio Bertoldi nel suo saluto iniziale, titolo rivelatore del momento particolare che sta vivendo anche il mondo agricolo, come altri, spinto a ristrutturarsi per sostenere l’urto dei grandi gruppi e delle multinazionali ed a liberarsi dai lacci normativi, dalla faragginosità e complicatezza di normative fiscali risalenti ad impostazioni del passato che non reggono difronte dell’evolversi dell’agricoltura moderna.
Il vice Ministro all’economia e finanze con delega al fisco Maurizio Leo ha dato garanzia che saranno improntati a chiarezza e trasparenza anche i prossimi decreti attuativi in materia fiscale e gli atti di indirizzo successivi per facilitare l’operatività delle imprese agricole con attenzione a favorire il passaggio aziendale tra generazioni senza penalizzarne l’attività con costi e tassazioni eccessive. Affermazioni fatte davanti ad un folto pubblico composto da imprenditori, consulenti del lavoro, commercialisti ed esperti contabili ed operatori di altri settori, tutti invitati dalla Sant’Orsola nel suo auditorium aziendale.

Tra gli esempi di normative fiscali rivolte al futuro citate da Leo, quelle varate per le coltivazioni non in terra piena e per la produzione di energia elettrica mediante il biogas. Le tre organizzazioni nazionali di categoria presenti, la Cia con Massimo Bagnoli, Coldiretti con Gennaro Vecchione e Confagricoltura con Nicola Caputo, responsabili dei rispettivi settori fiscali, hanno condiviso l’azione ministeriale in quanto la ritengono tesa ad innovare ed a rendere trasparente la materia.
L’intervento del vice Ministro era atteso dall’intero mondo agricolo trentino presente in auditorium, dalle organizzazioni di categoria e dal mondo della cooperazione guidato dal presidente Roberto Simoni. Un mondo diventato sistema, che ora compie 130 anni dalla sua fondazione, tratteggiato in cifre da Gabriele Barichello, responsabile dell’ufficio legale e sindacale della Federazione Trentina della cooperazione.
Il settore agricolo con le sue 79 cooperative conta quasi 17.000 soci conferitori che si occupano della manutenzione e coltivazione di circa 53 mila ettari, immettendo nel mercato più di 720 milioni di kg di prodotti agricoli; le cooperative agricole rappresentano un patrimonio intergenerazionale il cui valore è calcolato in oltre 490 milioni di Euro (dati di fine 2023). Gli obiettivi dichiarati del sistema: maggiore dignità agli agricoltori, transizione ecologica e sociale, maggiore equilibrio del commercio e resilienza nel settore agricolo, valorizzazione del prodotto e innovazione
La certezza e la trasparenza in ambito fiscale incentivano le imprese ad investire, ha ricordato Giuseppe Savastano del Gruppo Cassa Centrale Banca, che orienta sempre più gli investimenti secondo i criteri di sostenibilità richiesti dalla legislazione nazionale e dalle normative europee. Ha tra l’altro segnalato un esperimento pilota da poco varato in Trentino che riguarda la cooperativa Sant’Orsola. E’ l’accordo stretto tra il Gruppo assieme ad alcune Casse rurali, prevede che la Sant’Orsola rimborsi per intero gli interessi gravanti sui suoi soci per finanziamenti bancari mirati ad interventi innovativi in tema di sostenibilità.
Dell’accesso al credito quale fattore essenziale per l’impresa agricola chiamata a competere con il mercato globale ha parlato Gianfranco Torriero vicedirettore generale vicario di Abi, riferendo le iniziative messe in campo dall’Associazione Bancaria Italiana.
La certezza in campo fiscale aiutano anche il passaggi generazionali famigliari delle imprese agricole. Ha approfondito il tema con compiutezza Alberto Tealdi, commercialista a Cuneo. Nel merito, ha illustrato gli istituti oggi più confacenti dal punto di vista strutturale e fiscale per poter portare e termine il passaggio generazionale a seconda delle variegate casistiche famigliari ed aziendali. Evitando ogni approssimazione.
Con riferimento ai contratti di rete, Antonella Peterlini, consulente del lavoro in Trentino, ha insistito sulla necessità in capo alle aziende di riorganizzarsi al meglio per fare fronte alle novità dei contratti citati ovvero il patto di collaborazione che possono stringere più imprese tra loro allo scopo di incrementare la filiera dell’agroinsdustria e dell’agroalimentare, unendo le loro forze.