SARDEGNA, POMODORO IN CHIAROSCURO: QUALITÀ E REMUNERAZIONI BUONE MA VOLUMI IN CALO

Condividi

Una produzione in calo, sino al 20% nel Sud Sardegna, rispetto all’annata precedente, ma resta l’eccellente qualità del prodotto che porta buone rese sia dal punto di vista dei trasformati che per i prezzi.

La stagione del pomodoro in Sardegna ha fronteggiato due trend opposti, quello della diminuzione delle quantità di prodotto e quello della crescita di qualità e remunerazione, quest’ultima, sostengono i produttori, grazie soprattutto a buoni pagamenti da parte dell’unica azienda che trasforma nell’isola il prodotto per la grande distribuzione, la Casar.

L’andamento della stagione

“È stata una buona stagione per la qualità del nostro pomodoro che ha dato una buona remunerazione grazie soprattutto all’intervento aggiuntivo, rispetto al prezzo pattuito a inizio campagna, pagato dalla Casar che trasforma il prodotto sardo per immetterlo nei mercati – sottolinea Giuseppe Onnis, produttore di Samassi anche dirigente Coldiretti – a fronte di questa buona notizia su qualità e remunerazione che ci ha permesso di chiudere questa stagione, dall’altra, registriamo il calo della produzione in campo. Una situazione dettata dalle difficoltà climatiche con gli eccessi di calore e i picchi di oltre 45 gradi registrati in estate e le abbondanti piogge cadute dalla scorsa tarda primavera – ricorda – tutto questo han reso più difficile la stagione a livello quantitativo, andata sotto le aspettative”. A incidere sul fronte aziendale, poi, ci sono stati i problemi economici portati “dagli aumenti dei costi di produzione e le altalene di prezzo – dice Onnis – che ha reso difficoltoso fare programmi a medio-lungo termine e rientrare sui costi”.

“Ancora una volta segnaliamo quanto i rincari, non compensati dai necessari sostegni pubblici, su alcuni importanti versanti del ciclo produttivo delle nostre aziende, abbiano influito a frenare le remunerazioni che i nostri produttori avrebbero potuto ottenere in condizioni normali – sottolineano Battista Cualbu e Luca Saba, presidente e direttore di Coldiretti Sardegna – oltre ai rialzi sulle materie prime come energia e concimi, si sono aggiunti per queste tipologie di aziende anche quelli sui trasporti – concludono – sono fattori che incidono sui guadagni aziendali anche se nel caso del pomodoro sono stati coperti dall’azienda di trasformazione”.

Casar: “Il clima ha condizionato la stagione”

Ottima qualità e difficoltà confermate anche dalla Casar, l’azienda di trasformazione e vendita delle produzioni di pomodoro in Sardegna. “Gli eventi atmosferici avversi hanno influito sulla resa agli agricoltori generando una decisa perdita di quantitativi per ettaro – sottolinea Michel Elias, amministratore unico della Casar – nonostante questo la qualità del prodotto è stata ottima. Purtroppo veniamo da due campagne di aumenti sul fronte delle materie prime come energia elettrica, vetro e latta ma anche trasporti. Questo ha inciso sulle produzioni”. Per quanto concerne le difficoltà in campagna per gli agricoltori “la proprietà Muscas ha integrato il prezzo pattuito a inizio campagna remunerando maggiormente il pomodoro conferito – ricorda – la nostra politica è quella di lavorare insieme all’agricoltore in filiera e per questo abbiamo cercato di trovare un punto d’incontro che accontentasse tutte le parti, cercando di mantenere bassa l’inflazione al punto vendita cosa che avrebbe comportato problemi per i clienti finali”. Nel frattempo l’azienda ha puntato su nuovi investimenti. “Negli ultimi 5 anni abbiamo investito oltre 6 milioni di euro per i macchinari su nuove linee – conclude – ora cercheremo di allargare il commerciale per cercare nuovi clienti e incrementare la produzione di pomodoro da lavorare”.

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE