SICCITÀ, MANCINI: AGRITECH SFIDA PER INVERTIRE LA ROTTA

Condividi

Aree sempre più vaste del pianeta sono alle prese con degradazione del suolo, desertificazione e scarsità d’acqua quando non è una vera e propria siccità. Tanto che fino al 40% di tutta l’area terrestre in tutto il mondo è già considerata degradata. La desertificazione è un fenomeno che ogni anno fa perdere un’area di terreno fertile pari alle dimensioni dell’Egitto, quasi 24 miliardi di tonnellate di terra fertile e 15 miliardi di alberi. Sono circa 1,5 miliardi le persone che dipendono da terreni a rischio desertificazione, e la siccità colpisce 55 milioni di persone ogni anno, con una previsione che entro il 2050 potrebbe interessare fino a tre quarti della popolazione mondiale. Questo degrado accelera la perdita di biodiversità, aumenta il rischio di migrazioni forzate e crea instabilità economica e sociale a livello globale. Un suolo sano, infatti, non solo ci fornisce quasi il 95% del nostro cibo mq offre lavoro e mezzi di sussistenza e protegge la Terra dal peggioramento della siccità, inondazioni e incendi.

«Ecco perché oggi, in occasione della Giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione e alla Siccità, è importante concentrarsi su una delle sfide ambientali più pressanti del nostro tempo e dove le tecnologie agritech emergono come una soluzione per invertire la rotta e costruire un futuro più resiliente», sottolinea Roberto Mancini, Amministratore Delegato di Diagram Group, primo polo agritech italiano ed europeo leader nella fornitura di servizi di agricoltura di precisione, soluzioni tecnologiche e applicazioni software professionali per il settore agricolo.

In Italia secondo i dati, la situazione è particolarmente critica in Sardegna, dove il 52% del territorio è a rischio desertificazione, con l’11% già colpito in modo significativo. Altre regioni vulnerabili includono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. Il fenomeno è aggravato dall’aumento delle temperature, dalla riduzione delle precipitazioni e dall’intensificazione di eventi climatici estremi come siccità e ondate di calore. A livello nazionale, il consumo di suolo continua a crescere: solo nel 2022 sono stati persi circa 77 km² di superfici naturali, pari a 2,4 metri quadrati al secondo.

La desertificazione comporta gravi conseguenze ambientali, tra cui la perdita di biodiversità, la diminuzione della fertilità dei terreni e la riduzione della capacità di assorbire carbonio, con impatti diretti sulla sicurezza alimentare, idrica ed economica del Paese.

«La desertificazione e la siccità – continua Mancini – non sono fenomeni isolati, ma interconnessi e aggravati dai cambiamenti climatici. Milioni di persone sono già colpite dalla perdita di fertilità del suolo, dalla diminuzione della produttività agricola e dalla crescente insicurezza alimentare. Le conseguenze si estendono ben oltre le comunità rurali, influenzano le economie nazionali, la stabilità sociale e, in alcuni casi, spingono a migrazioni forzate».

Il ruolo dell’agritech come soluzione. L’agritech, intersezione tra agricoltura e tecnologia, entra in gioco con un potenziale trasformativo che si basa su sensoristica avanzata e intelligenza artificiale, robotica e agricoltura di precisione. Tutte innovazioni in grado di ridefinire il modo di coltivare, gestire le risorse idriche e proteggere gli ecosistemi.

Agricoltura di precisione e gestione ottimale dell’acqua. «Sensori posizionati sul campo e telecamere multispettrali, installate anche sui droni – sottolinea Mancini -, permettono di monitorare con precisione lo stato di salute delle colture e il livello di umidità del suolo. Questi dati, analizzati da algoritmi di intelligenza artificiale consentono agli agricoltori di somministrare acqua e nutrienti in modo mirato, solo dove e quando effettivamente necessario riducendo drasticamente gli sprechi. I sistemi di irrigazione intelligenti, in grado di adattarsi automaticamente alle condizioni meteorologiche e alle reali esigenze delle colture, rappresentano un elemento chiave per una gestione sostenibile e consapevole delle risorse idriche».

Ricerca fondamentale per colture resistenti alla siccità. La ricerca e lo sviluppo in ambito biotecnologico stanno aprendo nuove frontiere nella selezione di varietà colturali più resilienti. «Grazie al miglioramento genetico – sottolinea l’Amministratore Delegato di Diagram – oggi è possibile ottenere varietà più resistenti alla siccità, capaci di prosperare anche su suoli degradati. Questo approccio non solo incrementa la produttività in aree marginali, ma contribuisce a ridurre la pressione sugli ecosistemi più vulnerabili».

In questo contesto, l’impiego di sistemi satellitari e piattaforme avanzate di analisi dati – come quelle sviluppate da Diagram – consente di monitorare in tempo reale lo stato del suolo e i livelli di siccità su larga scala. Gli allarmi precoci forniti da questi strumenti permettono ad agricoltori e istituzioni di attuare interventi preventivi, riducendo significativamente l’impatto degli eventi estremi. A supporto, l’integrazione di robotica avanzata consente di automatizzare operazioni agricole come semina, raccolta e diserbo con estrema precisione, minimizzando la compattazione del suolo e ottimizzando l’impiego delle risorse.

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE