SICILIA, AUTOTRASPORTO A RISCHIO SCIOPERO. ALIS: “SIAMO CONTRARI”

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“Abbiamo più volte evidenziato come, durante tutta la fase emergenziale da Covid-19, il popolo del trasporto e della logistica abbia svolto un ruolo essenziale e fondamentale per l’intero Paese e per le famiglie italiane”.

“Abbiamo dimostrato come le aziende associate ad ALIS abbiano garantito durante il lockdown, e stiano continuando a garantire oggi, la continuità di tutti i servizi e l’approvvigionamento delle isole, per i beni di prima necessità, medicinali, apparati sanitari, ecc.. Come Associazione fortemente rappresentativa dell’intero settore, esprimiamo la nostra ferma contrarietà, così come annunciato anche da altre associazioni di categoria, allo sciopero proclamato in Sicilia da alcune sigle minori e locali che, quindi, rappresentano solo una piccola parte dell’autotrasporto siciliano”.

E’ quanto dichiara il vicepresidente e Direttore Generale di ALIS Marcello Di Caterina (nella foto) in relazione alla possibilità dello sciopero, a partire dal giorno 10 febbraio 2021.

“Riteniamo che questo sciopero sia non solo strumentale – aggiunge il Direttore di ALIS Marcello Di Caterina – ma soprattutto dannoso per un’isola, come la Sicilia, il cui tessuto produttivo è già molto sofferente e fortemente colpito dalla crisi emergenziale, così come il resto del nostro Paese. Azioni del genere, che in una fase così delicata rischiano addirittura di incitare a forme di violenza (la quale non va mai utilizzata) non giovano allo sviluppo dell’economia insulare né ai cittadini stessi che si troverebbero ulteriormente danneggiati dal fermo che potrebbe causare la mancanza di beni di approvvigionamento di prima necessità e di medicinali a causa della mancata continuità dei servizi”.

“Da quanto appreso dalla stampa, tra le motivazioni di tale sciopero – commenta Marcello di Caterina – ci sarebbe il contestato caro traghetti. A tal proposito, ci preme sottolineare, come già dimostrato a gennaio 2020 dallo studio “L’evoluzione del costo del trasporto marittimo verso le Isole” redatto in collaborazione con l’Università Parthenope e il centro di ricerca Svimez, che i noli marittimi praticati dai nostri associati, in particolar modo per le rotte che servono Sicilia e Sardegna, hanno beneficiato di ribassi che in media si attestano su percentuali tra il 30% fino ad arrivare ad un 40% in meno, rispetto ai prezzi applicati un decennio prima”.

“Inoltre – sottolinea ancora Di Caterina – i nostri associati operanti nel trasporto marittimo, in questi difficili mesi caratterizzati da una totale contrazione di mercato, hanno sempre assicurato la continuità dei cicli trasportistici da e per la Sicilia aumentando i servizi, sia da Catania che da Palermo, attraverso l’impiego di nuove navi di maggiori capacità e tecnologicamente avanzate, al contrario invece di quanto operato da altre compagnie di navigazione, non facenti parte della nostra associazione, che hanno ridotto il numero di servizi fermandosi durante la pandemia e che hanno applicato aumenti ben al di sopra di quelli applicati dai nostri associati”.

“Ci preme aggiungere – puntualizza Di Caterina – che purtroppo i nostri armatori associati Alis, soffrono l’aumento del prezzo del petrolio salito ulteriormente a circa 60 dollari al barile. Il Gruppo Grimaldi, associato ALIS, pertanto dopo aver ridotto la quota BAF a maggio 2020 in piena emergenza da COVID-19 a beneficio di tutti i trasportatori, ed essendo stato quindi l’unico Armatore nel Mediterraneo e in Sicilia ad aver ridotto i noli nonostante il grande calo dei volumi, oggi ahimè si vede costretto a procedere con l’adeguamento BAF che risulta comunque nettamente inferiore rispetto a quello richiesto da altri armatori che a loro volta non avevano ridotto a maggio 2020 la quota BAF”.

“Un altro punto denunciato e motivo dello sciopero risulterebbe essere il mancato riconoscimento del Marebonus da parte di un Armatore, a tal proposito ci preme puntualizzare che il Gruppo Grimaldi così come altre aziende armatoriali soci di Alis hanno erogato l’incentivo Marebonus per la quasi totalità dell’importo, immediatamente, riconoscendolo agli autotrasportatori nei tempi e nei modi previsti dalla legge, e in una misura superiore a quanto dovevano. Questo – prosegue Di Caterina – contrariamente da quanto sembrerebbe fatto da altri Armatori che pur ricevendo contributi pubblici non hanno riconosciuto agli autotrasportatori che hanno utilizzato i loro servizi, il contributo del Marebonus”

“In un momento così difficile – conclude il Direttore ALIS Marcello di Caterina – la Sicilia non merita un atteggiamento così irresponsabile e pericoloso così come proposto da alcune sigle minori e locali che potrebbe non solo danneggiare l’economia insulare e del Paese ma che potrebbe anche tradursi in un atteggiamento violento assolutamente da evitare. Alis e il suo cluster invece, rinnovano il supporto e il sostegno al Paese e all’economia insulare in maniera autorevole come fatto durante tutto il periodo dell’emergenza e come continua a fare ora garantendo la continuità territoriale a beneficio dell’economia insulare e di tutto il Paese, non facendo mai mancare beni di prima necessità e, soprattutto in momento così delicato, medicinali e apparati sanitari”.

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