Tante novità per la IV Gamma di Spreafico, che ha scelto Macfrut per presentare i progetti maturati nel periodo clou della pandemia. Uno su tutti: le patatine tagliate a mano pronte per essere cucinate con friggitrice (anche ad aria) o in padella. Vengono proposte in confezione da 350 grammi che potrà diventare anche più grande per l’Horeca. “Una patata rustica, con shelf life di 7 giorni, proveniente da fornitori certificati di Paesi Bassi, Germania, Italia, con un’unica varietà di riferimemento” ha spiegato il responsabile IV Gamma dell’azienda Pasquale Lauria (a destra nella foto). “Un’intuizione maturata in questi due anni di Covid, in cui il fresh cut ha sofferto molto”.
Le altre novità consolidano la linea Frueat, a partire dal Kit Pokè, in tre ricette da 200 grammi per venire incontro ai trend degli ultimi tempi: melagrano, avocado, ananas; melagrano, finocchio, arancia; pomodorini, avocado, mango.
E poi una linea biologica di 4 referenze (kiwi, ananas, melagrana, macedonia di tre frutti), anche questa disponibile nel retail dalla prossima settimana “per intercettare i consumatori particolarmente attenti alla sostenibilità”, il tutto all’interno di confezioni riciclate e con forchetta compostabile, come del resto avviene per le altre referenze aziendali.
Un’ulteriore novità è legata agli estratti: un tris di referenze già pronte per l’estrattore che origina una porzione di 25 centilitri da consumare.
Ma non è tutto: Spreafico punta anche sulla materia prima per fare il guacamole tra le mura domestiche con un mix di avocado, pomodorini e lime “al giusto grado di maturazione”.
Tutti i prodotti saranno disponibili alla vendita dalla prossima settimana con un prezzo consigliato di 2,99 euro per le patata in e 3,49 euro per le altre referenze. Sono previste iniziative di marketing e comunicazione, soprattutto sui social, per promuovere le new entry.
“Ci sono segnali importanti di ripresa dei consumi, ma il tema dell’aumento dei costi, balzati tra i 15 e i 20 punti percentuali, è impattante: ne stiamo discutendo con la GDO” ha spiegato il manager. “La percentuale di scarto nella lavorazione si attesta attorno al 70%, gran parte del processo è manuale, pertanto non possiamo permetterci riduzioni di margini eccessive”.
“Lo scorso anno il fatturato della nostra IV Gamma di frutta ha raggiunto gli 8 milioni di euro, a fronte di un valore di mercato di circa 25 milioni; nel pre pandemia il dato complessivo era a 32 milioni, poi era crollato a 16 milioni per risalire nel 2021. Ci attendiamo di tornare quest’anno ai livelli pre-Covid, ma quello dei costi è un aspetto essenziale”, la sottolineatura di Lauria.
Il paniere degli articoli di IV Gamma di frutta oscilla tra 60 e 100 a seconda del periodo dell’anno; il 90% del business è legato alla GDO, il 10% all’Horeca. Il mercato di riferimento è l’Italia, ma il fresh cut di Spreafico si sta affacciando anche Oltralpe.
Mirko Aldinucci
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