Genera troppa confusione; meglio toglierlo. È ciò che devono aver pensato i manager di Tesco, la nota catena di supermercati britannica, che per prima ha deciso di eliminare la dicitura ‘best before’ da oltre 70 referenze di frutta e verdura.
La decisione è stata presa per combattere gli sprechi alimentari, un tema caro all’insegna che non è nuova a questo genere di iniziative. Un recente studio ha infatti stabilito che in media ogni famiglia in Inghilterra getta nella spazzatura 700 sterline all’anno di cibo – ortofrutta in primis – perché considerata ‘waste’ in quanto superato il periodo di consumo consigliato.
Una confusione generata proprio dalla dicitura ‘da consumarsi preferibilmente entro’, come confermato da un sondaggio della National Federation of Women’s Institutes (NFWI) sulle cause dello spreco alimentare, secondo cui oltre la metà del campione non ne ha ben chiaro il significato. Al contrario il 70% degli intervistati ha identificato correttamente il senso di ‘used by’, avvertenza obbligatoria in tutti gli alimenti in cui vi è un reale rischio per la salute se mangiati oltre scadenza.
“Sappiamo che alcuni consumatori considerano il ‘best before’ equivalente a ‘use by’ con risultato un enorme spreco di cibo. È per questo che abbiamo deciso di eliminare tale consiglio da frutta e verdura”, ha spiegato Mark Little, capo del dipartimento sprechi alimentari di Tesco, aggiungendo che da ora in avanti la decisione di gettare o meno un prodotto perfettamente integro sarà rimessa al buonsenso dei loro consumatori.
Chiara Brandi