Dal primo febbraio scorso Alexander Stein è il nuovo direttore di Fruit Logistica: a lui passa la gestione strategica della rassegna che, in precedenza, era affidata a Kai Mangelberger, area manager di Messe Berlin e responsabile della divisione mobility. Esperto in organizzazione di eventi, Stein opera da oltre 20 anni nella preparazione di fiere anche a livello internazionale, in precedenza era stato dirigente di un altro importante polo espositivo tedesco, NürnbergMesse.
Prende in mano le redini della manifestazione berlinese in una fase complessa, caratterizzata dalla serrata concorrenza di altri eventi internazionali in ascesa e dalla lieve flessione, per certi versi fisiologica, di una Fruit Logistica diventata nel tempo “monstre”, per alcuni dispersiva. Lo abbiamo intervistato pochi giorni dopo la chiusura di una edizione 2025 che, in ogni caso, ha dato segnali importanti di “resilienza”.
Il settore ortofrutticolo europeo sta vivendo una fase particolarmente vivace per quanto riguarda le fiere di settore. Fruit Attraction a Madrid è in crescita, mentre in Italia, accanto agli storici Macfrut, Tuttofood e Cibus, si sono aggiunti eventi come Marca Fresh a Bologna e fiere verticali come Interpoma a Bolzano per le mele e LUV a Bari per l’uva. In un contesto così competitivo, almeno per quanto riguarda l’offerta proposta alle aziende italiane, qual è il messaggio che Fruit Logistica intende trasmettere agli operatori del nostro Paese, che continua a essere il numero uno in termini di presenze espositive?
Fruit Logistica è di gran lunga l’evento più internazionale del nostro settore. Con oltre il 90% degli espositori provenienti da fuori Germania, sta consolidando la sua posizione come punto d’incontro globale per l’industria dei prodotti freschi. Ogni anno, il mondo dell’ortofrutta si riunisce a Berlino per creare una piattaforma senza pari per il networking, la condivisione di conoscenze e lo sviluppo del business. Fruit Logistica si distingue come hub internazionale in cui espositori e professionisti da tutto il mondo si incontrano. La forte partecipazione dell’Italia, che continua a guidare la classifica per numero di espositori, dimostra chiaramente l’importanza della rassegna sia per il mercato italiano sia per l’intera industria globale.
Gli espositori italiani non solo hanno registrato la più ampia presenza all’edizione 2025, ma continueranno a essere leader anche nel 2026. Il mercato italiano ha un valore immenso per noi, non solo per questa grande partecipazione, ma anche per le relazioni profonde e durature che abbiamo costruito con le aziende.
Guardando ad aspetti più specifici, al di là dell’ambito italiano, su quali Paesi e mercati intendete concentrarvi maggiormente per la crescita della fiera?
Il nostro obiettivo è garantire che gli espositori di tutto il mondo – dalla Spagna all’America Latina e oltre – possano connettersi con il loro specifico pubblico di riferimento. Si tratta di facilitare le connessioni giuste per tutti, sia attraverso l’interazione diretta sia con presentazioni mirate di prodotti e innovazioni regionali.
Pensate ci siano elementi su cui lavorare per migliorare l’accoglienza e l’esperienza in fiera? Quali?
Fruit Logistica è più di una semplice fiera: è pensata per creare esperienze uniche e favorire connessioni significative tra i professionisti del settore. Se i tre giorni a Berlino rappresentano il fulcro dell’evento, il nostro impegno è quello di estendere l’esperienza oltre la manifestazione stessa, creando un ambiente dinamico in cui il networking e la collaborazione possano prosperare prima, durante e dopo l’evento.
Il nostro obiettivo è offrire più di semplici interazioni commerciali: vogliamo creare relazioni durature e nuove opportunità.
Quali sono i piani e gli obiettivi per Fruit Logistica 2026? Quali le novità in cantiere?
Siamo ancora in fase di analisi dei risultati e del feedback dell’edizione 2025, raccogliendo approfondimenti sulle ultime tendenze del settore. Manteniamo un contatto stretto con i nostri espositori, visitatori professionali e stakeholder chiave – inclusi i membri del nostro Advisory Board – per assicurarci di continuare a evolverci in linea con le esigenze dell’industria. Le informazioni che raccogliamo guideranno le nostre decisioni strategiche e ci aiuteranno a definire la direzione futura. Sebbene i piani specifici per il 2026 siano ancora in fase di sviluppo, continueremo senza dubbio a potenziare il ruolo dell’evento come piattaforma chiave per l’innovazione e il networking nel settore ortofrutticolo internazionale. Particolare attenzione sarà riservata a buyer, retailer e distributori di tutto il mondo. Ci impegniamo a offrire un’esperienza completa e dinamica, in grado di soddisfare le esigenze in continua evoluzione del mercato globale.
Mirko Aldinucci
m.aldinucci@corriereortofrutticolo.it
Da Corriere Ortofrutticolo 2/25, in cui è riportata l’intervista integrale