Secondo il CSO Italy, Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara, che ha fornito come di consueto la stima sul raccolto nazionale di pesche e nettarine al tradizionale appuntamento del MedFel svoltosi a Perpignan (Francia), si prevede da Nord a Sud del Paese un decorso regolare per tutto il calendario di raccolta, dopo cinque annate pregiudicate da gravi problemi climatici, dovuti soprattutto alle gelate tardive. Per il momento, osservano gli esperti, non si riscontrano particolari criticità, salvo alcune perdite di produzione associate a sporadiche grandinate.
Nonostante il recupero dell’11% anno su anno, come riporta L’Informatore Agrario, il raccolto italiano di pesche e nettarine – si stimano 908.000 tonnellate circa, comprese le percoche – resterà leggermente al di sotto del potenziale, in previsione di uno scarto di circa due punti percentuali dalla media storica. Con 483.000 tonnellate le nettarine dovrebbero crescere del 15% su base annua, contro il +7% delle pesche, in previsione di un raccolto di 425.000 tonnellate circa. Invariata la produzione di percoche,
rappresentativa di appena il 7% de totale di specie.
In Spagna, leader in Europa davanti all’Italia, non si segnalano eventi climatici di rilievo, salvo alcuni episodi di gelo che non hanno però intaccato i livelli di resa. Non c’è stato un nuovo miglioramento rispetto alla scorsa stagione che aveva già recuperato oltre il 40% sulla pessima annata 2022, contrassegnata da un calo record per le conseguenze del gelo tardivo. Ma sono attese comunque 1,2 milioni di tonnellate, appena l’1% in meno sull’anno scorso, ma il 14% in più rispetto alla
media quinquennale.