NODO TARIFFE AL MAAS DI CATANIA, TROVATA L’INTESA

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Intesa raggiunta al MAAS di Catania tra società di gestione e commercianti, dopo le proteste di grossisti e operatori per l’aumento di 1 euro del prezzo di ingresso al centro agroalimentare siciliano (leggi news).

Si è tenuto infatti un incontro tra il presidente del MAAS, Mercati Agro Alimentari Sicilia, Emanuele Zappia (nella foto), e i commercianti che avevano protestato. Si è deciso di limitare l’aumento a 50 centesimi.
Il presidente Zappia fa presente che “con questo incontro si è consolidato un principio fondamentale, che spero non si metta in discussione, vale a dire che il mercato agroalimentare vive se ci sono gli operatori ma è anche vero che questi vivono se c’è un ente gestore che eroga servizi, aperto ventiquattr’ore su ventiquattro sei giorni su sette. Questo è un principio che non bisogna dimenticare, infatti, questa reciprocità di interessi comuni deve portarci sempre ad una gestione del bene comune”.

Le motivazioni dell’aumento del costo d’ingresso

“Per capire cos’è successo e il perché si siano fatte determinate scelte – continua il Presidente Zappia- bisogna sottolineare alcuni avvenimenti di fondamentale importanza che si sono susseguiti in questi mesi, primo tra tutti la sottoscrizione dell’accordo di ristrutturazione del debito, ancorato a debiti di mutuo che risalgono al 2004; un accordo che siamo riusciti a chiudere dopo diversi anni e che prevede un parametro di maggiori ricavi che ammontano a circa 300mila euro. Alla luce di ciò dovevamo fare una scelta o distribuire questi ricavi sui contratti di locazione ma con tempistiche diverse perché i contratti non sono in scadenza, oppure cercare di distribuirli tra gli operatori che entrano nella struttura cercando di essere meno invasivi possibili; individuando un aumento per tutte le tariffe ma con la possibilità, con l’utilizzo del budget di ricarica, di avere una scontistica del 50%. Tutto ciò, faccio presente, in una struttura che dal 2010 non ha mai aumentato le tariffe, che è in perfetta media con i prezziari di tutti i mercati d’Italia e che è una struttura adeguata e funzionante. Ogni mattina il mercato è aperto e ben tenuto, ripulito dai rifiuti che vengono lasciati giornalmente, infatti siamo riusciti nell’arco di un mese e mezzo circa ad ottenere una differenziata superiore al 60%. Per risolvere il problema della spazzatura abbandonata, che si è accentuato soprattutto con la chiusura delle discariche, abbiamo fatto degli investimenti con la polizia municipale. Una struttura, inoltre, che anticipa il costo di energia elettrica al 50% che è a proprio carico e il resto 50% a carico degli operatori e dove negli ultimi due mesi il costo energetico è passato dai 60.000 euro a 180.000 euro”.

“Senza dubbio tutto si può migliorare ma bisogna partire dal presupposto del rispetto di un bene comune dove ognuno deve dare il proprio contributo e deve fare la sua parte”, ribadisce il presidente del MAAS.

Tariffe ritoccate: l’aumento limitato a 50 centesimi

“Oggi siamo riusciti ad aiutare gli operatori con queste tariffe di abbonamento, che erano state già deliberate, con una riduzione da un euro a 0,50 centesimi, cercando in maniera corretta di diluire le modalità di pagamento suddividendolo in quattro rate. Penso che molto sia stato già fatto ma che si dovrà fare ancora tanto. In merito a questa protesta credo che molto probabilmente nasce da speculazioni che hanno solamente l’obiettivo di creare disagio e di interrompere un risanamento della struttura che è stato già avviato da tempo. Mi ricorre l’obbligo, infine, di ringraziare personalmente Mario Maniscalco, in rappresentanza di SOMAAC che si è interfacciato tra le esigenze degli operatori e gli acquirenti”.

Da parte dei commercianti il portavoce, Daniele Saraniti, si dice soddisfatto: “Abbiamo trovato un punto d’incontro. Siamo sulla buona strada”.

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