“Si è tenuto ieri al Masaf il secondo tavolo sul biologico, nel quale è stato presentato il Piano d’azione del Bio, uno strumento importantissimo, che aspettavamo ormai da anni per dare una strategia politica e una linea d’indirizzo a tutto il settore. Il Piano, che era previsto nella legge 23 del 2022, dà indicazioni importanti sugli obiettivi che si intendono raggiungere”.
È quanto dichiara Giuseppe Romano, presidente di AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica).
“Noi – aggiunge Romano – sosteniamo da sempre l’importanza del biologico italiano come marchio di riferimento, utile a rilanciare il mercato interno, ma anche ad affermare il nostro prodotto nell’export e quindi nei mercati esteri, fondamentali dal punto di vista economico per le nostre aziende. Da questo punto di vista vogliamo fare un plauso all’impostazione data dal Ministero al marchio Made in Italy, in modo particolare per l’istituzione di una banca dati delle transazioni, che garantirà la tracciabilità di tutti i processi. In più, nel Piano è prevista anche la parte di assistenza tecnica per le aziende agricole medie e medio-piccole, uno strumento determinante per andare incontro ai processi di miglioramento di gestione e per superare le difficoltà burocratiche che le aziende spesso incontrano”.
“Noi – aggiunge Romano – sosteniamo da sempre l’importanza del biologico italiano come marchio di riferimento, utile a rilanciare il mercato interno, ma anche ad affermare il nostro prodotto nell’export e quindi nei mercati esteri, fondamentali dal punto di vista economico per le nostre aziende. Da questo punto di vista vogliamo fare un plauso all’impostazione data dal Ministero al marchio Made in Italy, in modo particolare per l’istituzione di una banca dati delle transazioni, che garantirà la tracciabilità di tutti i processi. In più, nel Piano è prevista anche la parte di assistenza tecnica per le aziende agricole medie e medio-piccole, uno strumento determinante per andare incontro ai processi di miglioramento di gestione e per superare le difficoltà burocratiche che le aziende spesso incontrano”.
“È necessario anche – conclude Romano – rafforzare il ruolo degli agricoltori valorizzando lo strumento dell’ organizzazione interprofessionale, in particolare per un settore strategico come quello dell’ortofrutta, tra i più complesso dal punto di vista della gestione economica e di mercato, ma anche un segmento produttivo fondamentale per il biologico”.