In occasione della 13ª edizione della fiera internazionale Interpoma, svoltasi a Bolzano dal 21 al 23 novembre 2024, il Centro di Sperimentazione Laimburg ha presentato le novità nella ricerca scientifica applicata a diversi temi legati al melo.
Il Direttore del Centro, Michael Oberhuber, si è dichiarato soddisfatto: “Anche quest’anno, Interpoma è stata un grande successo. Presso il nostro stand abbiamo offerto alle visitatrici e ai visitatori una panoramica completa sui nostri progetti e attività di ricerca. Tra le attività esposte, le sperimentazioni sulla lotta biologica alla cimice asiatica mediante antagonisti naturali, una mostra varietale parte del nostro programma di miglioramento genetico del melo, il sensore fogliare ‘FylloClip’, sviluppato dal Centro Laimburg per misurare lo stress idrico, nonché esperimenti sulla fermentazione del sidro di mele. Nell’ambito degli ‘Interpoma Tours’, i partecipanti hanno potuto esplorare il frutteto digitale ‘LIDO – Laimburg Integrated Digital Orchard’ a Vadena e visitare altri siti in cui vengono sperimentati nuovi sistemi di coltivazione del melo, e apprendere le ultime tendenze nella conservazione delle mele.”
Un altro highlight di questa tre giorni è stata la nascita dell’Alleanza transnazionale per la Frutti-, viti- e orticoltura. L’Alleanza è stata sottoscritta durante una conferenza stampa avvenuta nell’ambito della fiera e ha lo scopo di incentivare la ricerca, la formazione e la collaborazione internazionale nei settori della coltivazione di frutta, viti e ortaggi. Infine, sabato 23 novembre presso lo stand del Centro Laimburg, è stato presentato il libro “Von Bäumen & Früchten” dell’Associazione Vivaisti Altoatesini, realizzato in collaborazione con ricercatori e ricercatrici del Centro di Sperimentazione Laimburg.
Interpoma Congress: Evoluzione genetica e rivoluzione digitale
L’Interpoma Congress, da sempre uno degli appuntamenti di punta della fiera, ha esplorato con esperte ed esperti di fama internazionale alcuni temi innovativi e strategici per il futuro della filiera delle mele.
Il primo giorno del Congresso era dedicato alle nuove tecniche genomiche, che permettono di modificare il DNA del melo in maniera mirata. Tra i temi trattati, la cosiddetta “forbice molecolare” CRISPR/Cas, scoperta più di dieci anni fa. Questa tecnica, naturalmente presente in natura, consente di apportare modifiche mirate e precise del DNA. Al momento la normativa europea inserisce la “forbice molecolare” nella categoria OGM, ma questa classificazione potrebbe cambiare in futuro.
Thomas Letschka, responsabile dell’Istituto di Chimica Agraria e Qualità Alimentare del Centro di Sperimentazione Laimburg, ha moderato la sessione e sottolineato l’importanza di queste nuove tecniche per la selezione varietale: “Tecnologie avanzate come la ‘forbice molecolare’ CRISPR/Cas aprono le porte a un’agricoltura più sostenibile e orientata al futuro. Lo sviluppo di colture più resistenti e robuste può, ad esempio, ridurre l’uso di fitofarmaci, migliorare l’efficienza nell’utilizzo del suolo e minimizzare le perdite di raccolto dovute alla siccità. Il nostro obiettivo è quello di sfruttare il potenziale di questi nuovi metodi di selezione, senza però minimizzare i rischi e le preoccupazioni che essi comportano.”
Il secondo giorno del Congresso, invece, ha esplorato la rivoluzione digitale nei frutteti. Walter Guerra, responsabile dell’Istituto di Frutticoltura e Viticoltura del Centro di Sperimentazione Laimburg e coordinatore scientifico dell’Interpoma Congress, ha presentato alcuni approcci concreti per l’ottimizzazione delle risorse in melicoltura: “Attraverso l’integrazione di sensori e la raccolta sistematica di dati, creiamo le basi per un uso preciso e sostenibile delle risorse, contribuendo a migliorare l’efficienza a lungo termine delle coltivazioni. La digitalizzazione ci offre strumenti che rendono il settore del melo più innovativo e competitivo, riducendo al contempo l’impatto ambientale. Sensori per l’umidità del suolo, dendrometri e sistemi di visione artificiale sono solo alcuni esempi della vasta gamma di tecnologie disponibili”, ha spiegato Guerra.
LIDO: il frutteto del futuro al Centro di Sperimentazione Laimburg
Durante gli “Interpoma Tours” è stato possibile visitare il frutteto digitale “LIDO – Laimburg Integrated Digital Orchard” situato presso il Centro di Sperimentazione Laimburg a Vadena. LIDO è un laboratorio a cielo aperto che offre ad aziende, start-up e istituti di ricerca la possibilità di testare, validare e sviluppare sensori, robot e prototipi per l’agricoltura del futuro.
Tra le innovazioni testate ci sono sistemi automatici per l’irrigazione e la concimazione, sensori e modelli di previsione avanzati. Un impianto stazionario per l’applicazione di fitofarmaci consente di effettuare trattamenti tempestivi e mirati, garantendo un controllo di patogeni e parassiti più sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Inoltre, sul campo sono state presentate nuove soluzioni per i sistemi di coltivazione. I partecipanti hanno potuto anche visitare il magazzino sperimentale, approfondendo la ricerca del Centro Laimburg nell’ambito della conservazione e della biologia post-raccolta.
Le conoscenze scientifiche sul vivaismo dei meli del Centro Laimburg raccolte nel libro dell’Associazione Vivaisti Altoatesini BSB
Sabato 23 novembre presso lo stand Interpoma del Centro di Sperimentazione Laimburg ha avuto luogo la presentazione del libro “Von Bäumen & Früchten” dell’Associazione Vivaisti Altoatesini BSB. Il nuovo volume, attualmente disponibile solo in lingua tedesca, raccoglie dodici contributi di esperti ed esperte altoatesini nei settori dell’agricoltura e del vivaismo. Tra gli autori figurano anche ricercatrici e ricercatori del Centro di Sperimentazione Laimburg: Irene Höller, Christian Andergassen e Walter Guerra, insieme a Hermann Mantinger e Reinhold Stainer, entrambi figure storiche di grande importanza del Centro. Presente all’evento anche l’Assessore all’agricoltura Luis Walcher, che ha sottolineato l’importanza del vivaismo altoatesino: “L’Alto Adige esporta mele in più di cinquanta mercati mondiali e copre il 10% della produzione di tutte le mele europee, i vivaisti altoatesini hanno venduto piantine di melo in almeno altrettanti mercati. È quindi essenziale rimanere sempre aggiornati sulle innovazioni nel settore vivaistico, senza però dimenticare le origini di questa pratica. Questo libro fornisce un’interessante panoramica sul passato, sul presente e sulle visioni per il futuro del vivaismo in Alto Adige”.