UE, LA VISIONE DI HANSEN APRE UNA NUOVA STRADA. MA RESTANO TANTE INCOGNITE

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Anche dal mio punto di osservazione non posso non concordare con quanti in queste ore giudicano in maniera molto positiva il “cambio di passo narrativo” che, innegabilmente, il Commissario Christophe Hansen ha impresso con la presentazione del documento di visione per il sistema agroalimentare dell’Unione, con uno sguardo lungo tre lustri.
I temi forti che dovrebbero dare nuova centralità all’agricoltura sono frutto di un lungo lavoro di confronto a livello di un gruppo di lavoro “Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura” stimolato a suo tempo proprio dalla Presidente della Commissione europea.
Al “compromesso strategico” hanno partecipato una trentina di membri in rappresentanza dell’intera filiera agroalimentare, della società civile e dell’accademia (tra cui Copa e Cogeca) i quali, al termine di sette mesi di negoziati segreti (metodo che ha ricevuto alcune critiche dal variegato mondo delle lobbies di Bruxelles), hanno adottato per consensus un report finale di oltre 100 pagine, consegnato alla nuova gestione Von der Leyen che si proponeva l’obiettivo di superare la polarizzazione tra settore agricolo e mondo ambientalista che si era creata sulle note del Green Deal, trovando un compromesso tra i vari stakeholders sul futuro dell’agricoltura.
E’ per questo motivo che si può essere moderatamente ottimisti sulla tenuta dei principi enunciati: dalla valorizzazione della dimensione economica e sociale della produzione agricola, prioritaria rispetto a quella ambientale, alla definizione dell’agricoltura alleata strategica della sostenibilità; dall’impegno per il riconoscimento del giusto prezzo per i produttori, al rispetto del principio di reciprocità nelle relazioni commerciali e alla trasparenza sull’origine in etichetta.
Questa nuova narrazione che prevede, ca va sans dire, anche l’ennesimo impegno di semplificazione è molto pertinente con le richieste del mondo ortofrutticolo, trattandone gli aspetti strutturali, ma dobbiamo fare molta attenzione in primis all’”elefante nella stanza” come Copa e Cogeca etichettano la mancanza di certezze a livello di budget e di strumenti in sede PAC, ma, soprattutto, alla distanza che spesso si riscontra fra gli enunciati politico-programmatici e la stesura dei Regolamenti, con la difficoltà di mirare correttamente alla specificità e alle nuove esigenze del settore ortofrutticolo.
L’esempio più recente lo vediamo con l’emanazione della proposta di Regolamento che modifica i Reg. (UE) n. 1308/2013, (UE) 2021/2115 e (UE) 2021/2116 per quanto riguarda il rafforzamento della posizione degli agricoltori nella filiera alimentare e in merito alle Pratiche Sleali Transfrontaliere. Non che ci fossero grandissime aspettative quando a marzo di un anno fa la Commissione con il NON PAPER introdusse l’argomento in risposta alle proteste degli agricoltori che scesero in strada con i trattori in mezza Europa, ma se non si pongono adeguati correttivi, pur con un giudizio di complessiva positività, il settore ortofrutticolo da una parte rischia l’esclusione dall’obbligatorietà contrattuale prevista come focus del provvedimento, ma, soprattutto, a fronte di motivazioni non chiare, si rischia di smantellare il sistema delle OP riconosciute (garanzia di una sorveglianza ufficiale e dell’uso corretto delle sovvenzioni dell’UE).
È fondamentale che il ruolo delle OP riconosciute rimanga una priorità all’interno del settore, con i finanziamenti dell’UE assegnati esclusivamente alle organizzazioni riconosciute. Le OP non riconosciute non devono avere diritto alle stesse prestazioni di quelle riconosciute. Se abbandoniamo i criteri di riconoscimento per i prodotti ortofrutticoli, rischiamo di minare la concentrazione dell’offerta da parte delle OP riconosciute esistenti, che è uno degli obiettivi primari dell’UE per il settore ortofrutticolo.
Infine, ma non per questo meno importante, il NON PAPER dell’anno scorso prevedeva un investimento con ruoli e possibilità di risorse dedicate per le Organizzazioni Interprofessionali, in particolare per la gestione delle crisi. Dopo nove mesi di gestazione, alla presentazione della Proposta di Modifiche ai Regolamenti di merito…le risorse si sono dileguate, così come gli stimoli istituzionali a moderne politiche di integrazione della filiera.

Nazario Battelli

Vicepresidente Gruppo ortofrutta di Copa-Cogeca

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